Edilizia, ripresa possibile nel 2016

E’ stato presentato il 13 luglio scorso a Roma l’Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi dell'ANCE (Associazione nazionale costruttori edili).
 Lo studio fa il punto sulla drammatica crisi del settore e sulle condizioni per l'avvio di una effettiva ripresa del comparto e dell'economia del Paese. A tale proposito, il Presidente ANCE Paolo Buzzetti ha puntualizzato che “i segnali di ripresa ci sono, ma sono ancora deboli se paragonati al crollo subito dal settore negli ultimi anni”. Buzzetti ha fatto riferimento alla lieve ripresa delle compravendite immobiliari, all’aumento dei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto delle case (+35% nel primo trimestre 2015), alla crescita dei bandi di gara per le opere pubbliche (importi in aumento del 22,9% nei primi cinque mesi dell’anno) e al primo aumento dei fondi per le infrastrutture dopo anni di tagli nel Documento di Economia e Finanza (+1,9% nel 2015, +4,5% nel 2016).

Per il 2016 e le effettive prospettive di “uscita dal tunnel”, ANCE ha proposto due distinti scenari. In assenza di specifiche misure di sostegno e sviluppo si andrebbe incontro a un nuovo lieve calo del -0,5%, dopo la flessione del -1,3% già “contabilizzata” per il 2015. Il secondo scenario prevede invece la capacità del governo di spendere almeno il 20% delle risorse annunciate (4 su 20 miliardi). Aggiungendo a questo primo sforzo la riduzione delle tasse sulla proprietà immobiliare (“cresciuta del 145% in questi anni”) e la conferma degli incentivi sulle riqualificazioni, si potrebbe concretizzare un primo rimbalzo del +3,2%, con un impatto molto deciso sui cantieri pubblici (crescita del +16,9% rispetto al previsto +0,8%) e rilevante anche sulle attività delle imprese (opere non residenziali: da +0,1 a +6,4%).
 
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