Marmomacc: innovazione e industria 4.0 nel settore della pietra naturale

Con più di 1650 espositori da 53 nazioni, è partita la manifestazioe internazionale dedicata a marmi, graniti, tecnologie, design e formazione. In mostra l’eccellenza dei macchinari e dei prodotti grezzi, lavorati e finiti del made in Italy.
Tutti d’accordo: non c’è promozione commerciale, né cultura della pietra naturale, delle tecnologie e del design al di fuori del Marmomacc di Verona, che ha aperto oggi la 51ª edizione con il record di espositori, più di 1.650 da 53 nazioni, e dove sono attesi 60 mila operatori professionali da 150 paesi. Un settore che nel mondo vale 23 miliardi di euro di interscambio, con l’Italia che, grazie al lavoro di 3300 aziende e 33 mila addetti, detiene una quota di 4,2 miliardi con un export che arriva al 75% (pari a 3,2 miliardi) e guarda sempre di più all’industria 4.0.
Tutta la filiera è rappresentata a Marmomacc. Blocchi di pietra grezza, prodotti finiti e semilavorati ma non solo. Ben quattro padiglioni su dodici vedono, infatti, protagonisti i più moderni macchinari specializzati, mentre un’intera area, “The Italian Stone Theatre”, dove si è svolta l’inaugurazione, illustra con tre mostre, l’interazione tra marmo, design e tecnologie di lavorazione italiane.

«Si tratta di un progetto realizzato da Marmomacc grazie al Piano di promozione straordinaria del made in Italy del ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, che ha previsto anche la selezione di 300 fra buyer, architetti e progettisti provenienti da 32 paesi, a significare come oggi la rassegna sia la piattaforma di promozione prescelta da imprese, governo ed istituzioni per promuovere un settore del made in Italy molto apprezzato all’estero. E’ significativo che anche la Regione Veneto, quest’anno abbia finalizzato tramite Veneto Promozione un progetto di incoming di buyer esteri per le aziende del distretto regionale, leader europeo del comparto», afferma Maurizio Danese, presidente di Veronafiere.

«Il Governo crede nelle fiere e proseguirà nel progetto di sostegno alla politica economica attuato con il Piano di promozione anche attraverso lo strumento fiera in sinergia con le istituzioni e l’ICE e di cui Marmomacc è uno degli esempi più virtuosi. Così come è fondamentale rivedere alcuni trattati commerciali per favorire l’abbattimento o la riduzione di barriere e dazi in alcuni mercati importanti, congiuntamente al tema fiscale per creare le migliori condizioni per gli investimenti sul territorio e all’estero. Questo è un settore già fortemente orientato all’industria 4.0 che merita un’ulteriore spinta», afferma il sottosegretario al ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri.

Che il Piano di promozione straordinaria sia importante per il contatto selezionato e diretto con i mercati internazionali, lo dicono anche le cifre riportate da Michele Scannavini, presidente di ICE-Italian Trade Agency, che ricorda come nel 2016 l’investimento è di 160 milioni dei quali 30 attraverso le fiere: non una finanziamento diretto alle rassegne, beninteso, ma un progetto condiviso col Ministero dello Sviluppo economico e attuato da Ice con i partner industriali e fieristici. «Stati Uniti d’America per tutta la filiera, Brasile e Turchia per le tecnologie, Germania, Svizzera, Emirati Arabi ed Asia, che stanno crescendo moltissimo ed apprezzano il design italiano, sono i paesi target principali prescelti per il settore marmo-lapideo – evidenzia il presidente Scannavini –. I nostri sono prodotti spesso frutto di un grande lavoro, ricchi di cultura, dettagli, design: hanno delle storie da raccontare e quando vengono portate all’attenzione di un pubblico internazionale, aumentano il già forte valore reale e aspirazionale che il made in Italy suscita all’estero».
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