L’industria dell’alluminio al centro della ripresa

Se ne discute in un convegno sostenuto dalla Presidenza italiana del semestre europeo e dal Ministero dello Sviluppo economico.
La Presidenza italiana del semestre europeo e il Ministero dello Sviluppo economico danno un segno tangibile al loro sostegno per la ripresa del settore manifatturiero europeo con particolare attenzione all’alluminio. A tale scopo hanno deciso di inserire nel calendario degli eventi di interesse del semestre, e quindi di patrocinare, la tavola rotonda “A new deal for European Industrial Renaissance: concrete measures towards a competitive and sustainable economy” che si terrà a Roma il prossimo 18 novembre presso il Parco della Musica. Il convegno è organizzato da Centroal, il Centro Italiano Alluminio, che raggruppa i produttori e i trasformatori di alluminio in Italia, e da EAA, la European Aluminium Association che rappresenta la stessa industria in Europa.
Dopo la prima sessione, con gli interventi dei massimi vertici di alcune delle più importanti aziende europee che utilizzano l’alluminio nei loro prodotti, si passerà alla seconda sessione, per la cui apertura è stato invitato il Viceministro De Vincenti. Subito dopo è previsto l’intervento di Elżbieta Bieńkowska, Commissario Europeo all’Industria.
Successivamente, si svolgerà la tavola rotonda, coinvolgendo rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, del Parlamento Europeo e del Parlamento Italiano e della Commissione Europea. Saranno presenti, inoltre, esponenti dell’Industria di livello europeo e italiano.
Al termine della giornata, per illustrare la visione del Governo, e quindi della Presidenza italiana, il Ministro Guidi è stato invitato a tenere un intervento di chiusura.
L’industria dell’alluminio è un importante e irrinunciabile presidio di produzioni strategiche, di know-how e competenze tecnologiche, che garantisce applicazioni chiave in settori cruciali quali l’edilizia, l’aviazione e i trasporti, l’ingegneria e l’aerospaziale, oltre che un fattore di stabilità sociale, grazie agli investimenti che promuove e all’occupazione diretta in Europa di 255.000 persone e indiretta di circa 1.000.000.
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