Il settore edile deve ripartire: semplificazioni e nuove misure fiscali

Per il rilancio del settore edile l'ANCE punta sulla riqualificazione urbana, al centro dell'attenzione le città. Al Governo sono stati presentati strumenti per la semplificazione normativa e nuove agevolazioni fiscali.
L'Associazione nazionale costruttori edili cerca il rilancio del settore e propone una soluzione che presta attenzione alle città, dove divengono interventi di primo piano la riqualificazione e il rinnovamento. Come riuscire a rendere più concreti interventi di questo tipo?

In occasione del convegno “Verso il futuro. Idee e strategie per governare il cambiamento”, tenutosi alla Triennale di Milano la scorsa settimana, l’ANCE ha esposto al Governo possibili strade da intraprendere per la rigenerazione e riqualificazione urbana. Oltre ai programmi esistenti, quali il piano per le periferie, secondo l'associazione è importante un'integrazione e un sopporto, che rendano organiche le politiche per la valorizzazione del patrimonio esistente.

Viene quindi presentata una piattaforma che permette di semplificare le norme urbanistiche, così che ogni intervento divenga più agevole e sostenibile.
Semplificazione e una serie di misure fiscali sono le proposte di ACNE, che con un pacchetto di interventi fiscali raggiunge un investimento complessivo di 400 milioni di euro.

Questo pacchetto, vede principalmente 4 azioni per le incentivazioni fiscali, ampliando la gamma di interventi incentivabili. Innanzitutto l'ANCE propone un'estensione del bonus Irpef per la riqualificazione anche alle demolizioni e ricostruzioni, così da facilitare queste operazioni e ridurre il consumo di suolo.
Si prevede, inoltre la prevista la riduzione del carico fiscale nelle operazioni di permuta tra gli edifici vecchi e nuovi e nel trasferimento di immobili a imprese che si impegnano a realizzare o riqualificare edifici ad elevati standard energetici.
Il terzo intervento vuole promuovere gli acquisti di abitazioni efficienti, con l'applicazione della detrazione fiscale del 50% dell'IVA prorogata all'acquisto di abitazioni di classe A o B.
Infine, la detassazione dei dividendi di chi investe nel capitale di rischio di imprese impegnate in operazioni di rigenerazione delle città.

Il presidente dell'ANCE De Albertis: "Sul fronte del mercato privato noi puntiamo sulle città. C'è bisogno di una politica urbana che presuppone un'azione su più profili, compresi gli interventi di sostituzione edilizia mediante demolizione e ricostruzione di edifici obsoleti e fatiscenti".

I costruttori edili chiedono interventi anche sul fronte delle infrastrutture dove le stazioni appaltanti "devono digerire meglio - conclude De Albertis - il codice degli appalti ed una accelerazione delle procedure perchè non è accettabile che passino 4-5 anni dal momento in cui si decide di fare un'opera a quando si sceglie l'impresa che deve realizzarla".
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