Un'analisi dell'andamento dei bandi pubblici

L'Anac ha emesso un comunicato in cui si comunicano i risultati di una verifica sull’andamento relativo alla domanda di appalti pubblici. Sono stati elavìborati i dati contenuti nella BDNCP relativamente a lavori, servizi e forniture, tenendo conto dell’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti, avvenuta il 19 aprile 2016.
Per verificare l'andamento dei pubblici sono stati messi a confronto i dati relativi ai lavori nel periodo dal 1°gennaio 2016 al 18 aprile 2016 e poi quelli per il periodo dal 19 aprile al 30 giugno 2016, con quelli della medesima fascia temporale del 2014 e 2015.

Partendo da questi presupposti, è possibile osservare una forte riduzione della domanda dei lavori pubblici nel 1° semestre 2016. Prima dell’entrata in vigore del Codice la percentuale media ha evidenziato, rispetto all’analogo periodo del 2015, una riduzione pari al 16% relativamente al numero degli appalti ed al 33% relativamente all’importo, con oscillazioni più o meno ampie a seconda della classe di importo e del mese di riferimento. Dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice, invece, nel periodo compreso tra il 19 aprile ed il 30 giugno 2016 tale riduzione rispetto all’analogo periodo del 2015 è risultata più accentuata con valori medi nell’ordine del 52% in termini di numerosità e del 62% in termini di importo.

Per quanto riguarda servizi e forniture, invece, confrontando i dati dal 1° gennaio fino al 18 aprile 2016 con quelli del 2015 e 2014, sono state riscontrate oscillazioni positive e negative, pur rimanendo mediamente il dato complessivo pressoché invariato rispetto all’anno 2015. Tuttavia, tali oscillazioni non sono omogenee per servizi e forniture in quanto le forniture hanno una contrazione del 23% in termini di numerosità e del 13% in termini di importo rispetto al 2015, mentre per i servizi nell’analogo periodo si è registrato un incremento del 30% in termini di numerosità e del 4% in termini di importo.
Per quanto riguarda il periodo compreso tra il 19 aprile ed il 30 giugno 2016 si sono verificati dei decrementi significativi nell’ordine medio del 30% in termini di numerosità e del 29% in termini di importo per quanto riguarda le forniture mentre per i servizi tali percentuali sono rispettivamente del 43% e del 48%. All’interno di questo periodo sia per i servizi che per le forniture la tendenza di tale riduzione si evidenzia sia con riferimento alla classe di importo sia con riferimento al mese considerato. Analizzando congiuntamente servizi e forniture il dato medio della riduzione rispetto al 2015 è pari al 37% in termini di numerosità ed al 42% in termini di importo.

Al fine di comprendere le dinamiche della domanda di appalti pubblici nel periodo considerato, è necessario tenere conto dell’entrata in vigore delle disposizioni normative che si sono succedute nel corso dell’ultimo anno.
Per quanto riguarda i lavori pubblici, significativa risulta la modifica del Codice con riferimento alla progettazione in quanto lo stesso decreto legislativo prevede che il progetto da porre a base di gara debba essere quello esecutivo, non consentendo più l’aggiudicazione dei lavori mediante appalto integrato, facoltà invece ancora consentita per il Partenariato Pubblico Privato (PPP) e per la realizzazione di opere mediante Contraente Generale. Un’ulteriore novità del Codice dei contratti riguarda la qualificazione delle stazioni appaltanti che dovrà avvenire sulla base di un D.P.C.M. predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sentita l’ANAC. Su questo punto si osserva che dal 2011 si è cercato di razionalizzare il numero delle stazioni appaltanti mediante la loro aggregazione.

Con il susseguirsi di interventi normativi, è interessante verificare l’andamento degli appalti nel periodo compreso tra il 1° novembre ed il 31 dicembre 2015 che, se posto a confronto con il medesimo periodo dell’anno 2014, rileva in termini di importo una contrazione media degli appalti di lavori nell’ordine del 20%.
Nello stesso periodo, invece, per servizi e forniture si riscontra un aumento dell’ordine del 26% (6% per quanto riguarda forniture e 33% per i servizi). Tale incremento, in esito all’analisi delle informazioni contenute nella banca dati, è dovuto principalmente all’acquisto centralizzato effettuato da Consip e da altri soggetti aggregatori che nel mese di dicembre hanno esperito alcune gare di elevato importo.

L’analisi dei dati va necessariamente messa in relazione con la complessa disciplina normativa sopra citata poiché la stessa presentava profili attuativi distinti per affidamenti di servizi e forniture da un lato e di lavori dall’altro, in forza di numerosi recenti interventi normativi in materia di spending review, che hanno determinato di fatto un regime “speciale” per gli acquisti di servizi e forniture.
Non si rinveniva, invece, per i contratti di lavori alcuna disposizione analoga e pertanto non sussistevano, con riferimento ai Comuni, esenzioni dall’obbligo di centralizzazione. Il nuovo Codice dei Contratti ha superato le criticità introducendo la qualificazione delle stazioni appaltanti sia per i lavori sia per servizi e forniture.

Dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti, il settore di servizi e forniture ha subìto l’impatto delle nuove norme, scaturito per lo più dalla necessità per le stazioni appaltanti di adeguare la documentazione di gara alle nuove disposizioni del Codice, oltre che alle nuove procedure di gara ed ai criteri di aggiudicazione, in cui tra l’altro per gli appalti sopra soglia non è più consentita l’aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso.

Per quanto riguarda i lavori, invece, la forte riduzione registrata dopo il Codice dei contratti è dovuta alle disposizioni normative precedenti, nonché alla necessità delle stazioni appaltanti di dover bandire ponendo a base di gara il progetto esecutivo e di dover utilizzare obbligatoriamente, per gli appalti di importo superiore ad un milione di euro, il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

L’effetto del Codice, per quanto riguarda i lavori, sembra comunque mostrare segni di attenuazione, infatti per ciascuna fascia di importo la riduzione sembra affievolirsi tra i primi 40 giorni dopo l’entrata in vigore del Codice ed i successivi 30 giorni. Infatti, se si considera la fascia di importo superiore ad un milione di euro, tra il 19 aprile ed il 31 maggio 2016 si è registrata una contrazione dell’84% rispetto al medesimo periodo del 2015, mentre nel mese di giugno tale contrazione, rispetto al giugno 2015, è passata al 45%.
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