Approvata la direttiva UE sulla prestazione energetica nell’edilizia

2050: edifici pubblici e privati con consumi di energia vicini allo zero ed emissioni ridotte dell’80-85% rispetto al 1990. Questo l’obiettivo della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, appena approvata dal Parlamento comunitario.
L'iter era iniziato nel novembre 2016. Allora, il Parlamento dell’Unione Europea aveva approvato in prima lettura la direttiva aggiornata sul rendimento energetico nell’edilizia; si tratta della prima di 8 proposte legislative contenute nel pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” Ora, il 18 aprile 2018, con 546 voti a favore, 35 contrari e 96 astensioni, il medesimo Parlamento ha approvato in via definitiva la direttiva, la quale entrerà in vigore 20 giorni dopo la prossima pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE. Il termine per il recepimento di queste nuove norme nella legislazione nazionale è di 20 mesi. 

L’obiettivo prefissato dalla direttiva è che entro il 2050 gli edifici pubblici e privati registrino consumi di energia vicino allo zero. In tal senso, è imposto agli Stati membri di elaborare strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990. 
Le strategie nazionali seguiranno tabelle di marcia per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare fortemente decarbonizzato entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040. Saranno messi a punto anche indicatori misurabili per monitorare l’attuazione delle strategie nazionali. I paesi UE saranno incoraggiati a imitare le esperienze degli alloggi a basso consumo energetico testati, tra gli altri, in Germania o in Danimarca. 

Il testo introduce inoltre un “indicatore d’intelligenza”, un nuovo strumento che misura la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. La Commissione europea dovrà sviluppare questo strumento entro la fine del 2019. Sia i nuovi edifici che gli esistenti in cui verranno rimpiazzati i generatori di calore, dovranno essere dotati di dispositivi automatizzati per regolare i livelli di temperatura, mentre saranno inasprite le norme sull’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento e sull’automazione degli edifici. 

Oltre ai risvolti ecologici, auspicio parallelo è che tale ristrutturazione "smart" del parco immobiliare propizi gli investimenti e la creazione di nuovi strumenti di finanziamento per cittadini e le imprese.
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