Eco e sisma bonus, agevolazioni alle imprese che fanno lo sconto sulla fattura

Previsti dal Dl crescita interventi a favore del settore edilizio e impiantistico, con un occhio di riguardo alle scelte di sicurezza e risparmio energetico.
Imprese favorite con tempi di recupero fiscale dimezzati e nuove possibilità per la rigenerazione urbana.

La nuova disposizione prevede che chi ha diritto alle detrazioni - cioè il contribuente - possa optare per uno sconto sulla fattura «di pari ammontare» da parte del «fornitore che ha effettuato gli interventi». Quest’ultimo, a sua volta, otterrà quindi un credito d’imposta da utilizzare in compensazione, in cinque quote annue uguali (secondo il meccanismo di cui al Dlgs 241/97) e senza l’applicazione dei limiti previsti dalle leggi 388/2000 e 244/2007.

Il “prezzo” della cessione è predefinito: lo sconto deve essere pari alla detrazione, quindi, per un lavoro di 10mila euro con detrazione del 65% il committente-contribuente avrà subito uno sconto di 6.500 euro e il «fornitore» potrà compensare le imposte a suo carico con un credito d’imposta di 1.300 euro all’anno per cinque anni.

Rete Irene ha espresso alcune perplessità sulla disposizione, che, a un primo esame, semplifica le cose ai contribuenti-committenti e li mette al riparo da una trattativa sulla cessione del credito fiscale che non sempre si conclude al meglio. A dominare il mercato della riqualificazione energetica, infatti, potrebbero alla fine restare pochi soggetti, fiscalmente ipercapienti, che diventerebbero “main contractor” con contratti di subappalto verso la filiera di chi realizza i lavori.
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