Fondo progettazione, €110 mln per opere prioritarie

Come previsto dal Codice dei contratti, l’8 marzo 2018 il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha firmato il decreto che assegna 110 milioni di euro per il triennio dal 2018 al 2020 ripartiti, in un crescendo, in 25 milioni per il 2018; 35 milioni per il 2019 e 50 milioni per il 2020.
Si tratta di finanziamenti per il “Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate”, istituito dal Nuovo Codice dei Contratti e finanziato dal Fondo Investimenti 2016 con 500 milioni. 

«Queste risorse – ha affermato Delrio - consentiranno agli enti locali di realizzare buone progettazioni. Dalla messa in sicurezza di infrastrutture ed edifici pubblici, tra cui le scuole, alla revisione di progetti invecchiati, alla pianificazione strategica nelle città metropolitane, ai piani urbani della mobilità sostenibile, a progetti per la portualità. Con i fondi si costituirà un buon parco progetti: progetti fattibili, pronti per essere finanziati, sopperendo alla carenza di progettazione efficace che impedisce o rallenta la realizzazione degli investimenti pubblici. Un'attività che potrà essere utile anche per consentire agli enti locali di partecipare a bandi e finanziamenti».  

Il Fondo opere prioritarie è previsto dall'articolo 202 del Codice appalti e finanziato nel 2017 con il fondo Investimenti per 500 milioni di euro dal 2017 al 2032, con 90 milioni i primi tre anni: 25 milioni nel 2018, 35 nel 2019 e 50 nel 2020. 
Il decreto Delrio decide di concentrare in via sperimentale le risorse dei primi tre anni interamente su enti locali e autorità portuali. 

Le risorse sono state così ripartite: 
• 30 milioni di euro alle 15 Autorità di sistema portuale; il Decreto di riparto è stato predisposto attraverso la ricognizione dei fabbisogni delle singole Autorità di Sistema Portuale, valutato dalla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali del Ministero e da Ram. Tali risorse sono ripartite tra i 79 progetti considerati ammissibili in sede di Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale del 30 gennaio 2018; 
 • 25 milioni di euro alle 14 Città Metropolitane; con una quota fissa di 800.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%); 
• 30 milioni ai 14 Comuni capoluogo di Città Metropolitane; con una quota fissa di 1.200.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%); 
• 25 milioni ai 36 Comuni capoluogo di Regione o di Provincia autonoma, (non ricadenti in Città Metropolitana) o con popolazione superiore ai 100.000 abitanti; con una quota fissa di 200.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%). 

A titolo d’esempio, ecco i fondi per le 14 città metropolitane e capoluogo di regione: 
• Bari, 4,255 milioni, di cui 2,618 per la città metropolitana, e 1,637 milioni per il comune capoluogo; 
• Bologna, 4,103 milioni, di cui 2,381 per la città metropolitana e 1,722 per il comune capoluogo; 
• Cagliari, 3,055 milioni, di cui 1,610 per la città metropolitana e 1,445 per il comune capoluogo; 
• Catania, 4,172 milioni, di cui 2,462 per la città metropolitana e 1,710 per il comune capoluogo; 
• Firenze, 4,034 milioni, di cui 2,366 per la città metropolitana e 1,668 per il comune capoluogo; 
• Genova, 4,066 milioni, di cui 2,044 per la città metropolitana e 2,022 per il comune capoluogo; 
• Messina, 3,685 milioni, di cui 2,005 per la città metropolitana e 1,680 per il comune capoluogo; 
• Milano, 4,770 milioni, di cui 4,141 per la città metropolitana e 2,629 per il comune capoluogo; 
• Napoli, 6,223 milioni, di cui 4,011 per la città metropolitana e 2,212 per il comune capoluogo; 
• Palermo, 4,754 milioni, di cui 2,753 per la città metropolitana e 2,001 per il comune capoluogo; 
• Reggio Calabria, 3,597 milioni, di cui 1,933 per la città metropolitana e 1,664 per il comune capoluogo; 
• Roma, 10,917 milioni, di cui 5,537 per la città metropolitana e 5,380 per il comune capoluogo; 
• Torino, 5,997 milioni, di cui 3,845 per la città metropolitana e 2,152 per il comune capoluogo; 
• Venezia, 4,077 milioni, di cui 2,119 per la città metropolitana e 1,958 per il comune capoluogo. 

Si ricorda che le risorse destinate alle Città Metropolitane, ai Comuni capoluogo di Città Metropolitana e agli altri Comuni andranno utilizzate prioritariamente per la predisposizione dei Piani Strategici Metropolitani (Psm) e dei Piani urbani della mobilità sostenibile (Pums). Per chi ha già redatto i Psm o i Pums o già affidato l’incarico per la loro realizzazione, le risorse andranno utilizzate per la predisposizione di Progetti di Fattibilità o di Project Review riferiti ad opere contenute in tali strumenti di pianificazione o comunque di prioritario interesse nazionale, cioè coerenti con le strategie della nuova politica di pianificazione infrastrutturale e con i fabbisogni infrastrutturali individuati nell’Allegato al Def 2017. Sono ammissibili solo le spese sostenute a valere su contratti e obbligazioni giuridicamente vincolanti stipulati dopo l’emanazione del decreto. 
I beneficiari (Città metropolitane e Comuni) devono inviare l'elenco dei piani/progetti, entro 90 giorni dalla pubblicazione sul sito ministeriale del decreto direttoriale che disciplina modalità e termini della presentazione delle proposte (una scadenza che oscillerà presumibilmente tra giugno e luglio prossimi). All'atto dell'assegnazione delle risorse per i piani/progetti considerati ammissibili, viene erogato un anticipo pari al 50% delle risorse allocate per l'anno corrente. Le modalità di erogazione del restante 50% vengono definite con Decreto direttoriale.
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