Installata all'aeroporto di Venezia la scultura "Slancio"

Da pochi giorni, all’imbarco passeggeri svetta una scultura alta 9 metri: è Slancio. L’industria si è messa al servizio dell’arte modellando gli 800 kg di acciaio, come previsto dal concept degli scultori Tringali e Mazzone.
È dell’azienda veneziana Tecnostrutture la produzione e il montaggio di “Slancio”, scultura d’arte pubblica installata la notte dello scorso 3 agosto all’ Aeroporto Marco Polo a Venezia, precisamente nell’area antistante l’imbarco passeggeri. 
L’aeroporto Marco Polo di Venezia, dopo l’ampliamento inaugurato il 17 giugno, è pronto a proiettarsi come gate intercontinentale dalle funzionalità e bellezze accresciute. È in questo scenario che si colloca l’opera “Slancio” degli scultori Tringali e Mazzone.La scultura ricorda la traiettoria di un aereo in fase di decollo o di atterraggio ma anche un aratro, una falce o una forcola, riallacciandosi così sia alla memoria agricola del Veneto che alla tradizione marinara e industriale veneziana. “Slancio” consiste in un prisma triangolare in acciaio COR-TEN ad andamento curvilineo. Questa specie di lama sorge dal terreno ancorata ad un piccolo attacco a terra, mentre il sottosuolo ospita un consistente blocco di fondazione in calcestruzzo con micropali che replicano le palificazioni sulle quali si eleva la Serenissima. 
L’opera è alta 9 metri e pesa 800 kg. Gli artisti sono stati affiancati da uno staff di prim’ordine composto dall’Ing. Andrea Imbrenda dello studio ProgesEngineering (tra i vincitori 2014 degli Excellence in StructuralEngineering Awarddel Nacional Council of StructuralEngineersAssociations degli Stati Uniti d’America), dall’Architetto Federico Dal Brun che ha curato la parte grafica e l’illustrazione assieme agli architetti di AIR che hanno curato la modellazione 3D del manufatto, da Osvaldo Tiberti e Michele D’Agostino, due giovani e valenti scultori che hanno seguito i modelli in metallo, oltre che da altri eccellenti collaboratori che hanno contribuito al management, allo studio delle patine come anche alla comunicazione, tra i quali Emiliano Coletta, Laura Cazzaniga, Federica Filippini, Alessandro Zorzetto, Matteo Cremonesi.
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