Italia VS Mondo: le due facce dell'edilizia

In Italia il settore edile stenta a uscire dalla crisi. A livello globale, il bilancio è opposto. Per conto dell'Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite, esperti dell'AIE (Agenzia Internazionale dell'Energia) hanno redatto un dossier sulla Global Alliance for Building and Construction.
Nel report si parla, appunto, di un comparto in crescita sull’intero pianeta, a ritmi senza precedenti: ogni cinque giorni si aggiungono nuove costruzioni equivalenti per superficie a Parigi. 
Con tale cadenza, entro il 2060 la superficie degli edifici nel mondo raddoppierà. Si costruiranno 230 miliardi di metri quadrati (che comprendono la superficie di ogni piano di ogni nuovo edificio), che andranno ad aggiungersi ai circa 235 miliardi di metri quadrati esistenti nel 2016.  

Tutto ciò può sembrare paradossale, perché il 12 dicembre 2015 proprio nella capitale francese è stato siglato un accordo globale sui cambiamenti climatici, con specifici obiettivi di tagli ai consumi di energia che questa corsa al mattone potrebbe vanificare. Edifici e costruzioni, secondo il dossier, rappresentano il 39% delle emissioni di CO2 legate all'energia. 

Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, e contenere l'aumento del riscaldamento globale almeno entro 2 gradi centigradi dai livelli preindustriali, l'efficienza energetica degli edifici deve migliorare. 
Ci si auspica, dunque, che negli anni ’20 del nostro secolo dovrebbero diventare lo standard globale le costruzioni a emissioni zero e a energia vicina allo zero.
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