La sigla definitiva al nuovo CCNL Edilizia

Il 18 luglio 2018 è stato siglato da Ance, Organizzazioni cooperative e Sindacati (Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil) il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori dell’edilizia. Il contratto interessa oltre un milione di addetti.
La preannunciata e agognata nuova piattaforma contrattuale è stato un traguardo assai sofferto, in ragione della crisi in cui versa da oltre dieci anni il settore. Ecco perché obiettivo comune di imprese e lavoratori è il definitivo rilancio del comparto. 

Tra i punti qualificanti dell’accordo: un protocollo imprese-sindacati che contiene alcune azioni unitarie per il rilancio del settore, l’istituzione di un Fondo sanitario nazionale per i lavoratori dell’edilizia, incentivi mirati a promuovere l’occupazione giovanile e le nuove assunzioni e a sostenere i prepensionamenti; il rafforzamento dell’efficienza del sistema bilaterale. 

Nello specifico, il nuovo contratto prevede da un punto di vista salariale un aumento a parametro 100 (operaio comune) di 55 euro (71,50 operaio specializzato), l’aumento di altri 2 euro (a parametro 100, che diventano 2,6 per operaio terzo livello) del contributo collettivo obbligatorio per la Previdenza complementare (Prevedi), un aumento totalmente a carico delle imprese delle aliquote per sanità integrativa (0,35% sulla massa salari) e di quelle per il Fondo Prepensionamento (+0,10%, arrivando allo 0,20). Previsto anche un versamento di 0,10 per la costituzione di un Fondo per incentivare l’occupazione giovanile. Questo strumento si sommerà al Fondo nazionale per il ricambio generazionale per favorire il raggiungimento del pensionamento anticipato agli edili che abbiano i requisiti soggettivi previsti. 

Le Partite Iva presenti in cantiere potranno accedere alle Casse Edili, in particolare alla formazione, all’aggiornamento e alle prestazioni relative a salute e sicurezza. Spiegano i segretari: «si tratta di un caso concreto di contrattazione inclusiva per ricomporre diritti e tutele che si rivolge potenzialmente a circa 200 mila persone, non imprese artigiane, figure specialistiche come restauratori, archeologi, geometri, architetti, ecc.» Salvaguardato infine il secondo livello di contrattazione territoriale individuando nel 1° luglio 2019 la data per la ripartenza delle trattative di 2° livello. 
La scadenza del contratto è stata fissata al 30 settembre 2020, allineandola alla fine dell’anno Cassa Edile. 
Il contratto rilancia inoltre le scuole edili e i CPT per la sicurezza, con una particolare attenzione alla formazione dedicata alle nuove tecniche costruttive, ai nuovi materiali, all’industrializzazione 4.0 del cantiere. 

«Questo contratto testimonia lo sforzo e la volontà delle imprese di investire sul futuro e sul rilancio di un settore chiave per il lavoro e per l’economia del nostro Paese», ha chiosato il Vice Presidente di Ance, Marco Garantola. 
Per i sindacati, infine le sfide ancora da affrontare «sono la lotta al dumping contrattuale, e quindi l'applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori impegnati nei cantieri, e la vera ripresa del settore, con la realizzazione delle infrastrutture necessarie al rilancio del Paese e con l'accelerazione della cantierizzazione di più opere possibili. Con questo contratto le parti sociali confermano l'importanza di investire su un sistema di relazioni industriali che sempre di più deve mettere al centro l'impresa ed il lavoro di qualità, scommettendo sul futuro del settore».
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