L’Intelligenza Artificiale nell’edilizia prossima ventura

L’organizzazione globale RICS ha pubblicato un report relativo a IA e ambiente costruito, per indagare gli effetti a breve e lungo termine che l’applicazione massiva delle IA avrà sul modo e il mondo del costruire. Quali compiti spetteranno ancora ai professionisti, in una realtà ultrameccanizzata?
Che la diffusione delle nuove tecnologie sarà una delle sfide più impegnative per il settore nei prossimi anni era già stato stigmatizzato da una precedente indagine di RICS, intitolata “Raising the Bar 2017”, con il coinvolgimento di circa 2.500 facility manager da tutto il mondo. 
Ora, la nuova ricerca “Artificial Intelligence in the Built Environment” di RICS – impegnata per vocazione ad applicare i più elevati standard per lo sviluppo e la gestione di terreni, immobili, costruzioni e infrastrutture – non si limita a previsioni su edifici intelligenti ed efficienti, dalla fase di progettazione fino alla costruzione; valuta anche gli aspetti positivi e negativi dei futuri cambiamenti, oltre che il modo in cui le aziende dovrebbero affrontarli. 

I macchinari, dunque, rivoluzioneranno il settore del Facility Management, rendendo molte mansioni più veloci, sicure e meno onerose; tutto ciò, in ultima analisi, migliorerà l’offerta dei servizi di una società e ne aumenterà i profitti. 
Non solo: la tecnologia e la disponibilità di big data – precisa Paul Bagust, Global Property Standards Director di RICS – cambierà e sta già cambiando il modo in cui gli investitori ricercano opportunità e investono. E se, da un lato, tale tendenza, se ignorata, costituirà una grave minaccia per il Facility Management, al contempo, ancora una volta, potrebbe offire moltissime opportunità a chi lavora nelle costruzioni. 




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