Microwaste contro l'amianto

Grazie a I3P e al Politecnico di Torino nasce una startup per convertire l’amianto friabile dei rifiuti in un materiale sicuro e rinnovabile.
L'incubatore d’imprese del Politecnico di Torino I3P aggiunge una nuova startup alle oltre 200 imprese avviate dalla sua nascita: Microwaste. Il suo proposito è di risolvere il problema dei rifiuti contenenti amianto in modo ecologico, su scala nazionale e internazionale.

La startup converte i rifiuti contenenti amianto in un materiale sicuro mediante impianti mobili, basati su tecnologia a microonde. La struttura chimica dell’amianto, riscaldato fino a 1500° C, è completamente modificata e il materiale di risulta, definito «Atonit», è innocuo per l'uomo e l'ambiente. L’inertizzazione ha altri vantaggi: elimina la cancerogenicità dell'amianto e crea un nuovo materiale da costruzione. L'Atonit, infatti, aggiunto al cemento si trasforma in un materiale con proprietà simili al cemento pozzolanico. Infine, Microwaste abbatte gli alti costi di smaltimento dell’amianto friabile: basti pensare che il 95% di questo rifiuto viene oggi inviato a discariche estere. Il reattore a microonde è stato studiato nel corso dei progetti AMIANTE e IRCOW, entrambi finanziati nell’ambito del Programma FP7-SME della Commissione europea.

Microwaste nasce in sostanza per accelerare il processo di bonifica dall’amianto presente negli edifici pubblici, privati e industriali. Tale urgenza non è mai cessata, ma dopo l’incidente dell’inizio di maggio 2017 allo stabilimento Eco-X di Pomezia è tornata all’attenzione generale.
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