Vendita spiagge, il no dell'Istituto Nazionale di Urbanistica

L'Istituto Nazionale di Urbanistica respinge con forza la proposta di "sdemanializzazione" e successiva vendita delle spiagge.
L'Istituto Nazionale di Urbanistica respinge con forza la proposta di "sdemanializzazione" e successiva vendita delle spiagge, che altro non è che il tentativo di una gigantesca operazione di privatizzazione del patrimonio naturalistico. Vale il principio che le spiagge sono di tutti, e le imprese lavorano in concessione. È pericoloso anche solo pensare di poter disporre del territorio e delle ricchezze naturali per fare cassa. Proseguendo su questa strada, si potrebbe arrivare a chiudere le piazze e a vendere i monumenti e le aree protette.
L'Istituto Nazionale di Urbanistica, se in passato ha respinto con forza le ipotesi di estendere per periodi temporali abnormi il diritto di superficie sulle spiagge, a maggior ragione oggi ne rifiuta l'esplicita privatizzazione. La logica va ribaltata: le spiagge non sono meri strumenti per ripianare il bilancio dello Stato a brevissimo termine ma perenni risorse del territorio da valorizzare, di cui i cittadini e le imprese dovrebbero beneficiare in una cornice di copianificazione territoriale e paesaggistica e in una logica di programmazione integrata degli interventi per il rilancio del comparto turistico.
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