Chiesa S. Giovanni Battista - Minerbio (BO)

Oggetto dell’intervento è la messa in sicurezza e il miglioramento sismico, a seguito del terremoto del maggio del 2009, della Chiesa di S. Giovanni Battistta. I lavori sono stati caratterizzati nel loro svolgersi dalla sistematica sinergia ed interazione tra le figure dei restauratori e delle maestranze edili, operanti rispettivamente ed al contempo in intradosso e in estradosso degli orizzontamenti voltati.
Nella fase preliminare, a seguito del montaggio delle strutture provvisionali, si è proceduto con un accurato monitoraggio delle superfici al fine di valutare l’effettivo stato di conservazione dei dipinti, attraverso l’esame autoptico dell’area intradossale ed estradossale della navata principale. 
I risultati ottenuti hanno permesso di rilevare l’effettivo stato di degrado post sima e di definire le modalità di intervento successive per la messa in sicurezza delle superfici dipinte. Nello specifico sono stati rilevate lesioni lesioni, in alcuni casi passanti e in altri di media entità diffuse sull’intera superficie intradossale della navata e del catino absidale e in alcuni casi sono state individuate delle fratture che risultavano essere preesistenti e che a seguito degli eventi sismici hanno subito un aggravio. Inoltre, si è riscontrata la presenza di numerose lesioni di diversa entità diffuse in corrispondenza delle murature verticali del sottotetto e in alcuni casi una lieve disconnessione degli appoggi delle capriate rispetto alla sede originaria. Importante per la definizione degli interventi, la perdita della monoliticità fra la volta absidale e l’elemento perimetrale verticale: era infatti presente una lesione passante di grave entità in corrispondenza dell’ammorsatura fra i due elementi. 
Per razionalizzare la gestione del cantiere e ottimizzare la tempistiche, si sono suddivise le lavorazioni in due fasi consecutive e distinte: si è proceduto montando una struttura provvisionale volta a coprire circa metà dell’area totale della navata della chiesa per poi, eseguite tutte le lavorazioni di questa prima fase, traslare il ponteggio nella successiva porzione in modo tale da procedere con le lavorazioni nella seconda area individuata. Le operazioni di miglioramento sismico e rinforzo strutturale degli elementi portanti di copertura sono state caratterizzate in un primo momento da una fase di carotaggi per il successivo inserimento di coppie di catene trasversali in corrispondenza della campata presbiteriale e di catene longitudinali nelle campate di destra e di sinistra con la relativa posa di piastre capochiave in facciata. A livello estradossale e negli ambienti del sottotetto la messa in sicurezza è stata eseguita attraverso la riparazione delle lesioni passanti mediante iniezioni strutturali ed inserimento di cunei metallici a ripristinare lo stato tensionale originario dei sistemi voltati. 
Gli interventi hanno riguardato poi gli intonaci dipinti di tutte le superfici intradossali delle volte e delle calotte delle cupole e sono stati eseguiti mediante iniezioni di malta strutturale all’interno delle lesioni passanti, ricollocamento ed imperniatura delle porzioni di intonaco e stucchi decorativi crollate e recuperate. Nelle superfici intradossali si è proceduto con il ripristino dell'adesione tra gli strati collabenti e distaccati dell’intonaco dipinto ed il supporto murario sottostante mediante iniezioni di malta strutturale alleggerita. Si è proceduto successivamente con la stuccatura delle lacune dell’intonaco, dei fori e delle lesioni anche di modesta e lieve entità mediante realizzazione di due o più strati d'intonaco e successiva pulitura dei bordi. Laddove fossero presenti alcune porzioni collabenti dell’apparato decorativo in stucco si è proceduto per le porzioni di piccole dimensioni all’incollaggio con resina epossidica, per quelle invece di dimensioni maggiori la riadesione è stata eseguita mediante imperniatura con perni in vetroresina e successiva applicazione di resina epossidica, previa la preparazione della superficie da far riaderire. Sono state condotte, infine, due prove di pulitura delle superfici dipinte. 
La prima prevedeva la rimozione dei depositi incoerenti a secco mediante spugne wishab e pennelli. Per la prova 2 si è proceduto mediante una stesura a pennello di prodotto diluito con interposta carta giapponese.
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