I nuovi spazi espositivi di BAU 2019 e le tematiche cardine del settore

BAU 2019, in programma dal 14 al 19 gennaio nel Centro Fieristico di Monaco di Baviera, sfrutterà tutti gli spazi messi a disposizione da Messe München e sarà l'edizione più grande dagli esordi nel lontano 1964.
I temi chiave saranno quattro e attorno ad essi ruoteranno le presentazioni e le soluzioni proposte da molti espositori. Nei forum gli stessi temi verranno trattati da diversi punti di vista. E, infine, le mostre speciali offriranno esempi concreti di prodotti e progetti legati agli argomenti in primo piano. Ecco una rapida rassegna. 

Digitale: processi e architettura 
Quando Internet arrivò alle masse ormai 20 anni fa, la posta elettronica rivoluzionò la comunicazione. L'avvento dell'era mobile e del World Wide Web onnipresente fu sancito dal primo iPhone dieci anni più tardi, nel gennaio 2007. Da allora il digitale è entrato sempre più nelle nostre vite. Non solo: i confini fra digitale/virtuale e analogico/reale sono sempre più sfumati. 
E nell'edilizia? In questo settore la digitalizzazione è in atto ormai da alcuni anni. Gli studi di progettazione lavorano già dalla metà degli anni Novanta con strumenti digitali, leggi CAD, prevalentemente ancora bidimensionali, poco più che diretti sostituti del tecnigrafo. Gli ultimi sviluppi in ambito IT e soprattutto BIM (Building Information Modeling) stanno però cambiando radicalmente il quadro. Oggi è normale vedere team di progetto internazionali che lavorano insieme e contemporaneamente sugli stessi dati. Queste tecnologie agevolano notevolmente l'interazione e il lavoro, contribuendo a migliorare la qualità dei progetti. Certo, le idee architettoniche e i progetti nascono sempre dalla creatività di architetti, arredatori e allestitori. Sono loro che sintetizzano in un progetto tutti i parametri di spazio, forma e materiali, ma anche aspetti sociali e storici e, non da ultimo, le esigenze del committente e dell'utilizzatore. 
Emergono anche in questo ambito i primi approcci alla cosiddetta "progettazione generativa", dove lo sviluppo del progetto viene affidato in parte a logaritmi che tengono conto dei materiali e degli impianti. Il progetto viene quindi finalizzato in ambito digitale e realizzato coinvolgendo tutte le discipline. L'acquisto di strumenti BIM e la progettazione con queste tecnologie comportano un investimento iniziale, ma la spesa viene ampiamente ammortizzata nel corso del progetto. Nei progetti di grandi dimensioni questa modalità di progettazione è già consolidata. In futuro gli strumenti digitali verranno impiegati anche nei progetti più piccoli e negli interventi di ristrutturazione, affermandosi come standard in tutto il mondo. A questa evoluzione devono prestare attenzione tutti gli artigiani del settore edile, per mantenere la loro competitività. In futuro sarà possibile passare direttamente dal progetto alla produzione grazie alla stampa 3D. Questa pratica è già realtà nella produzione di componenti di acciaio o legno. Ora le macchine potranno essere alimentati con dati 3D anche in altri settori. Si otterrà così non solo una riduzione di tempi e costi, ma anche una maggiore sostenibilità delle costruzioni. Il lavoro dell'artigiano è quindi destinato a cambiare, ma il suo know-how sarà sempre richiesto. 

Connesso: casa e lavoro  
Il mondo del lavoro sta vivendo una fase di profondo cambiamento. Molti operatori non guardano più solo alla retribuzione, ma anche alla flessibilità dell'orario di lavoro e conciliare meglio vita privata e lavoro. Non si tratta di un nuovo approccio, ma sono nuove le circostanze. La digitalizzazione favorisce infatti una crescente compenetrazione fra il lavoro e la vita privata delle persone. 
Alla sera si può dare una rapida occhiata alla posta elettronica, nei giorni festivi si può rispondere a un cliente importante... per molti ormai sono abitudini consolidate. Per contro, la vita odierna non segue più schemi rigidi. I lavoratori prediligono stili di vita individuali e valorizzano la libera espressione delle proprie idee. In entrambi i casi si tratta di esigenze che ben si conciliano con le tecnologie moderne. Spesso non è più necessario essere fisicamente presenti in ufficio dalle 8 alle 17. Molti lavoratori, grazie alla mobilità dei dati, possono svolgere le loro mansioni anche da casa o in un bar all'angolo. In questo modo si può conciliare il lavoro con la cura dei figli o l'assistenza ai familiari, gestendo il tempo in modo più efficiente e intelligente. 
Gli orari di lavoro fissi o elastici, concepiti per il mondo analogico, possono essere rimpiazzati da modelli flessibili. Tutto ciò riguarda naturalmente anche l'industria delle costruzioni e, in particolare, la configurazione degli uffici e dei luoghi di lavoro. Non è più necessario prevedere postazioni di lavoro fisse per ciascun addetto, optando invece per diverse configurazioni secondo le esigenze di ciascuna realtà. Ciascuno, arrivando in ufficio alla mattina, sceglierà una postazione dove lavorare per quella giornata. In questo modo si può ridurre la superficie degli uffici anche del 20%. I dati sono comodamente accessibili in cloud. Ancor più significativo l'impatto sulla progettazione di abitazioni. Le piante delle case devono essere disegnate in modo da poter essere facilmente adattate. Home Office, case compatibili con le esigenze di diverse generazioni, densità abitativa, ampliamenti e ridefinizioni funzionali devono essere possibili con pochi interventi. La digitalizzazione e la conseguente flessibilizzazione del lavoro e della vita privata richiedono più che mai edifici con strutture flessibili, anche per rispondere all'emergenza abitativa nelle aree ad altissima concentrazione urbana. Infine non vanno trascurati gli effetti sulla città, dove i nuovi concetti di mobilità richiederanno in futuro nuove infrastrutture digitali. 

Integrato: sistemi e costruzioni  
Le attività di architetti e ingegneri sono sempre più inscindibili. Sistemi e impianti tecnici e tecnologici in continua evoluzione richiedono figure specializzate e competenti. L'edilizia, oltre a un bel progetto e a una buon utilizzo dei materiali, ruota sempre più attorno a strutture complesse, costruzioni leggere e componenti high-tech. Basta pensare alla facciata, la "pelle" dell'edificio, che in poco spazio deve ospitare spesso impianti di ventilazione o generazione di energia. Le strade di architetti e ingegneri si incrociano su questi aspetti, rendendo necessaria una progettazione dettagliata e integrata fin dalle prime fasi. Solo in questo modo si possono evitare errori di progettazione irreversibili. 
Lo sviluppo continuo di nuove tecnologie svolge un ruolo fondamentale in questo contesto. Esistono ormai molte aziende impegnate nella progettazione di cavi in bassa tensione per sistemi domotici intelligenti, cavi speciali destinati agli impianti tecnici dell'edificio o cavi di rete per la connessione a Internet. I nuovi edifici devono essere progettati mantenendo una visione d'insieme e senza perderne di vista la complessità. 
Gli strumenti digitali aiutano a progettare nell'ottica più corretta. Che si tratti di acciaio, calcestruzzo o legno, la struttura portante è in molti casi l'elemento chiave di un progetto. E anche per questo motivo, architetti e ingegneri sono chiamati a collaborare. Tuanto più l'edilizia diventa complessa, quanto più cresce la spinta alla semplificazione. La risposta sta nella prefabbricazione e nelle costruzioni modulari. In fabbrica, molti componenti possono essere assemblati meglio e più velocemente: una volta in cantiere, l'opera di montaggio assomiglierà così a un puzzle. In questo modo non solo si risparmia tempo e denaro, ma si migliora anche la precisione e, in ultima analisi, la qualità di una costruzione. Naturalmente questi sistemi esistono già da tempo, per quanto l'industria edilizia resti aggrappata alle sue tradizioni. 
Difficile però negare i vantaggi dell'edilizia modulare prefabbricata. Un contributo fondamentale giungerà in futuro dagli strumenti di progettazione digitali che consentono di trasferire i dati dei modelli 3D direttamente agli impianti per la produzione di componenti. 

Smart: illuminazione ed edifici 
L'edificio stesso è sempre più digitale. Nello "Smart Building", tutti i dispositivi sono connessi alla "Smart Grid", una rete comune che consente loro di comunicare in modo diretto o indiretto, con l'ausilio della tecnologia IoT (Internet of Things). I vantaggi sono numerosi, a partire da una gestione ottimizzata dei flussi energetici, grazie alla distribuzione mirata o allo stoccaggio dell'energia raccolta dalle celle solari. Nelle reti più grandi l'energia in eccesso può essere distribuita anche a edifici limitrofi. Interi quartieri possono essere collegati in reti intelligenti per sfruttare l'energia disponibile direttamente dove viene prodotta. 
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito anche a profondi cambiamenti nell'illuminazione artificiale. La tecnologia dei LED, ormai standard nei progetti illuminotecnici, ha letteralmente messo sottosopra il settore dell'illuminazione. Oggi le lampade non solo consumano meno energia, ma occupano anche meno spazio e richiedono meno manutenzione grazie alla lunga durata dei LED. 
Questo si riflette sulla progettazione elettrica ma anche sull'architettura degli edifici. Le revisioni non devono più essere effettuate dal "padrone di casa", ma possono essere affidate ogni due o tre anni a specialisti esterni. L'estetica dell'illuminazione assume così un ruolo sempre più centrale. Ormai da tempo i team di progettazione includono designer per le luci, che vengono consultati e coinvolti dagli architetti fin dalle primissime fasi. Spetta a loro, fra le tante cose, armonizzare illuminazione artificiale e naturale, svolgendo quindi un ruolo centrale nel processo di progettazione. Nell'edificio intelligente la luce è anch'essa integrata nella rete intelligente che collega tutti i dispositivi presenti nell'edificio. 
Diventa così possibile comandare le persiane e l'illuminazione dallo smartphone, impostando diverse configurazioni e "atmosfere" ambientali. Si possono programmare anche scenari di emergenza in caso di incendio. Lo Smart Building non ha confini (o quasi), a condizione che i singoli componenti possano comunicare fra loro attraverso la Smart Grid. Mentre in passato i singoli impianti dovevano essere gestiti e controllati dal progettista, oggi sono richieste figure specializzate di "progettisti di edifici intelligenti": tecnici universali in grado di combinare tutte le tecnologie software e hardware in un edificio intelligente. In questo modo la gestione dell'energia negli edifici del futuro sarà molto più consapevole. Non più solo sostenibile, ma anche intelligente e "smart".
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