Iscrizione all'Albo per i tecnici della PA: ultimi giorni utili

Fino al 25 giugno 2018 è ancora possibile presentare domanda di ammissione all’esame di abilitazione per l’iscrizione all’Albo professionale in programma a novembre 2018. Molte le prospettive di crescita per i geometri dipendenti pubblici.
La domanda è da depositare presso i 110 Collegi Provinciali dei Geometri e Geometri Laureati in Italia. 

L’Albo è un’opportunità foriera di nuove prospettive per i geometri oggi inquadrati come dipendenti presso una pubblica amministrazione. Ciascuno di questi è infatti potenzialmente interessato dalla bozza di decreto licenziata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nelle ultime adunanze del 23 e 25 maggio 2018. 

Il dispositivo, difatti, oltre ai liberi professionisti, oggi prevede per la prima volta l’obbligo di iscrizione in un albo professionale, presso un Ordine/Collegio territoriale, anche per i tecnici dipendenti intenzionati a svolgere l’attività di collaudatore di opere pubbliche. 
Un passaggio inedito che consentirà finalmente ai Geometri di ottimizzare i percorsi di carriera all'interno delle pubbliche amministrazioni, laddove è previsto che una serie di mansioni possa essere svolta esclusivamente da chi è iscritto a una Categoria professionale, come – per l’appunto - quella di collaudatore di opere pubbliche. 

Tenuto conto, inoltre, che la natura degli iscritti alla Categoria sta rapidamente evolvendo dai tecnici diplomati verso i tecnici laureati, si riapre – rispetto al passato – una partita che può rivelarsi molto interessante per un Geometra con specifiche competenze di carattere interdisciplinare, che potrà così andare a ricoprire nuovamente ruoli apicali nella pubblica amministrazione. 

Non a caso, Maurizio Savoncelli, Presidente CNGeGL, si è entusiasticamente pronunciato nel merito: secondo Savoncelli si tratta di un «un provvedimento apripista e dalla portata innovativa. Ci troviamo in un ambito che include i collaudi statici e tecnico amministrativi, cuore di ogni appalto, durante i quali si esaminano le caratteristiche delle principali opere pubbliche, dalla scuola alla strada; sono le fasi più delicate in cui si assicura una maggiore tutela alla cittadinanza. 
Per tale motivo è importante sapere che il collaudatore – da ora in poi - dovrà essere considerato come un libero professionista a tutti gli effetti, analogamente impegnato all’osservanza dei suoi requisiti, pur restando inquadrato come un pubblico dipendente. Solo così, per fare un esempio, sarà tenuto a svolgere le attività formative e di aggiornamento continuo, al pari dei tecnici che svolgono la libera professione». 

Non solo: con l’inserimento di una figura professionalmente così concepita nella fase di collaudo, si tende a colmare anche il divario fra le piccole e le grandi pubbliche amministrazioni italiane. Un processo di non poco conto, considerato che la maggioranza dei comuni è caratterizzato da una popolazione residente molto bassa e rientra pertanto nella prima casistica. 

Il decreto, come da prassi, dovrà essere emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sarà attuativo del D.Lgs. 50/2016 del Codice degli appalti (comma 8, articolo 102); tra le misure previste l’istituzione di un Albo dei collaudatori (tenuto dallo stesso MIT), aperto esclusivamente agli iscritti ai relativi Ordini/Collegi professionali (geometri, ingegneri, architetti e profili tecnici idonei), consultabile dalle stazioni appaltanti per l’assegnazione dell’incarico.  

Uno scenario, insomma, che potrà garantire non pochi vantaggi ai geometri dipendenti pubblici: la ratio contenuta nel decreto, infatti, può diventare il viatico per consentire loro migliori percorsi di carriera, soprattutto in considerazione della possibilità (al pari – appunto- dei liberi professionisti) di potere operare in autonomia per quanto riguarda i lavori di ordinaria manutenzione, nonché nel ruolo di componenti tecnico-amministrativi presso le commissioni preposte.
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