La nuova pavimentazione di Via Mazzini, a Negrar (VR)

L’innovativo massello “Via del Centro”, la soluzione più simile al porfido, coniuga l'estetica della pietra naturale ad una durabilità estrema. Questa soluzione ha reso possibile il rifacimento di una storica arteria cittadina con costi e tempi decisamente contenuti.
Nel 2010 l'ATI costituita dall'architetto Erkin Bosetto, in collaborazione con gli architetti Livio e Eddy Paiola vince il bando pubblico per il rifacimento di via Mazzini, situata nel Comune di Negrar (VR). La via, importante arteria che collega il municipio al cimitero cittadino e cuore pulsante della città di Negrar, ha origini lontane. Aperta nel 1914 e asfaltata nei primi anni'50, nei piani dell'amministrazione locale doveva diventare il principale centro di aggregazione cittadino.
Fu quindi deciso di pavimentarla in porfido e nel 2000 venne realizzato il primo troncone. Già dopo qualche anno, tuttavia, i cubetti di porfido, posati a cerchi concentrici, iniziarono a dare problemi. Il traffico veicolare era aumentato e oltre alle numerose corse di linea extraurbana era stata inserita anche la linea 21 urbana. I cubetti di porfido sollecitati dal traffico iniziarono a muoversi, perdendo così stabilità.
Il progetto originario dello studio prevedeva la realizzazione di un secondo troncone in porfido in continuità con l'intervento precedente anche per quel che riguarda la ripresa delle sezioni, dei marciapiedi e dell'alberatura. Sempre nel 2010, vennero resinate le fughe del primo troncone in porfido, ma dopo qualche anno i cubetti in porfido ripresero a muoversi.

L’intervento
Per il secondo troncone, occorreva quindi un materiale il più possibile simile al porfido, ma che presentasse caratteristiche meccaniche tali da escludere problematiche dovute alle sollecitazioni del traffico veicolare. La soluzione fu individuata nell'innovativo massello “Via del Centro”, che coniuga l'estetica della pietra naturale ad una durabilità estrema, grazie al  sistema “Einstein”.
“Via del Centro ha soddisfatto appieno le mie necessità, perché assomiglia tantissimo al porfido sia esteticamente sia a livello di posa” rimarca l'architetto Erkin Bosetto, incaricato della direzione dei lavori. “Ha delle caratteristiche meccaniche eccezionali, è molto resistente, e fino ad ora non ci ha dato il minimo problema”. “Essendosi inoltre ridotto il budget progettuale, Via del Centro ha consentito di realizzare un risparmio consistente, dato che il suo costo è circa la metà del porfido stradale”.
Grazie al Sistema “Einstein”, “Via del Centro” offre grande stabilità e tenuta agli sforzi dinamici. Infatti, questo nuovo sistema di distanziali – sviluppato in collaborazione con il laboratorio di Tecnologia dell’Università di Dresda – prevede una larghezza di fuga costante ed ottimale tra i vari elementi autobloccanti, che permette di ridurre i contatti rigidi reciproci. La trasmissione degli sforzi avviene quindi in modo molto più elastico e le micro-collisioni vengono efficacemente smorzate.

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