Milano-Cortina 2026: 350 milioni per metro, strade, ferrovie e palazzetti
Le olimpiadi lombardo-venete del 2026 saranno «i Giochi invernali più sostenibili e memorabili di sempre».

Il punto di partenza è la «new norm», votata l’anno scorso dal Comitato olimpico internazionale: una lista di raccomandazioni all’insegna della sostenibilità, pensata per salvare il futuro delle manifestazioni a cinque cerchi.
Il risultato è un piano d’investimenti da 350 milioni di euro, fatto per lo più di progetti già in corso o in programma.
Difatti l’agenda olimpica s’incrocia con la road map sul 2030 del Comune di Milano. Uno sguardo sul futuro per far proseguire il momento favorevole iniziato dal semestre di Expo. E che già abbozzava l’iconico «PalaItalia» inserito in un nuovo quartiere che dovrà far risorgere l’area di Santa Giulia. San Siro avrà forse due stadi, se Milan e Inter confermeranno nei fatti le parole di Losanna. Mentre nuovi quartieri e parchi staranno prendendo forma in quattro dei sette ex scali ferroviari.
L’università Statale avrà un campus moderno nel vecchio sito di Expo, tra i padiglioni del centro di ricerca di Human Technopole e quelli dell’ospedale Galeazzi. E un anello verde prenderà forma attorno alla città che si muoverà con bus elettrici e su una rete di metro e tram veloci quasi raddoppiata. La M4 porterà a cinque il numero delle linee sotterranee, che per allora arriveranno a collegare anche la vicina Monza, e nuove stazioni inizieranno ad abbozzare una «circle line» ferroviaria come quella di Londra.
I Giochi offriranno anche l’opportunità di strappare dall’«isolamento» la Valtellina e il villaggio olimpico di Livigno verrà trasformato in centro d’allenamento ad alta quota per gli Azzurri. E ancora in programma: prolungare i binari dritti fino a Bormio, il traforo dello Stelvio, gli svincoli di Dervio e Piona. Completare la Lecco-Bergamo per aprirsi le porte dell’aeroporto di Orio al Serio.
Nella parte veneta del piano olimpico c’è il completamento dell’alta velocità per far correre a 300 all’ora i treni anche nel tratto fra Brescia e Verona, dove si svolgerà la cerimonia di chiusura. C’è la fine dei cantieri della Pedemontana veneta: un centinaio di chilometri che collegano l’A4, all’altezza di Vicenza, all’A27 che punta verso le Dolomiti. E un fascio di binari per allacciare l’aeroporto di Venezia a Mestre. Intanto, per i Mondiali di sci del 2021 a Cortina si sta già lavorando a snellire il traffico sulla statale Alemagna.
Difatti l’agenda olimpica s’incrocia con la road map sul 2030 del Comune di Milano. Uno sguardo sul futuro per far proseguire il momento favorevole iniziato dal semestre di Expo. E che già abbozzava l’iconico «PalaItalia» inserito in un nuovo quartiere che dovrà far risorgere l’area di Santa Giulia. San Siro avrà forse due stadi, se Milan e Inter confermeranno nei fatti le parole di Losanna. Mentre nuovi quartieri e parchi staranno prendendo forma in quattro dei sette ex scali ferroviari.
L’università Statale avrà un campus moderno nel vecchio sito di Expo, tra i padiglioni del centro di ricerca di Human Technopole e quelli dell’ospedale Galeazzi. E un anello verde prenderà forma attorno alla città che si muoverà con bus elettrici e su una rete di metro e tram veloci quasi raddoppiata. La M4 porterà a cinque il numero delle linee sotterranee, che per allora arriveranno a collegare anche la vicina Monza, e nuove stazioni inizieranno ad abbozzare una «circle line» ferroviaria come quella di Londra.
I Giochi offriranno anche l’opportunità di strappare dall’«isolamento» la Valtellina e il villaggio olimpico di Livigno verrà trasformato in centro d’allenamento ad alta quota per gli Azzurri. E ancora in programma: prolungare i binari dritti fino a Bormio, il traforo dello Stelvio, gli svincoli di Dervio e Piona. Completare la Lecco-Bergamo per aprirsi le porte dell’aeroporto di Orio al Serio.
Nella parte veneta del piano olimpico c’è il completamento dell’alta velocità per far correre a 300 all’ora i treni anche nel tratto fra Brescia e Verona, dove si svolgerà la cerimonia di chiusura. C’è la fine dei cantieri della Pedemontana veneta: un centinaio di chilometri che collegano l’A4, all’altezza di Vicenza, all’A27 che punta verso le Dolomiti. E un fascio di binari per allacciare l’aeroporto di Venezia a Mestre. Intanto, per i Mondiali di sci del 2021 a Cortina si sta già lavorando a snellire il traffico sulla statale Alemagna.