Aicarr, conto termico: bassi gli incentivi per le pompe di calore

Secondo l’Associazione italiana condizionamento dell'aria e refrigerazione i risultati sono molto deludenti, per le tecnologie più evolute.
Il Decreto MiSE 28.12.2012, che definisce la “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”, regola l’incentivazione degli interventi sull’involucro opaco e trasparente, della sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali, dell’installazione di collettori solari anche abbinati a sistemi di solar cooling e della sostituzione di scaldacqua elettrici.
Secondo Aicarr, malgrado le buone intenzioni, i risultati sono molto deludenti, per le tecnologie più evolute. Infatti: - gli incentivi per le pompe di calore sono molto bassi, difficilmente superiori a un 10-20% del costo sostenuto dall’utente finale. In particolare, sono molto penalizzate sia le utenze residenziali autonome, con potenze installate intorno a 5-7 kWt, sia soprattutto le utenze con potenze installate intorno a 40-100 kWt. Nel primo caso gli incentivi annuali sono dell’ordine di qualche centinaio di euro e in taluni casi addirittura inferiori al costo della documentazione richiesta, nel secondo spesso sono irrisori rispetto al costo dell’impianto;
- la formula adottata per il calcolo degli incentivi per le pompe di calore considera il valore nominale del COP e non quello medio stagionale (SCOP), che è più indicativo del funzionamento reale, generalmente più alto, e che permette di non tener conto del valore di temperatura di bulbo secco all’entrata di -7°C per tutte le tipologie di macchine con fonte aria, che è un dato non significativo;
- la stessa formula premia in ogni caso poco l’eccellenza: per esempio, per le pompe di calore acqua-aria un aumento del COP da 4,1 a 5,1 (che rappresenta una scelta tecnologicamente avanzata e comporta investimenti elevati) determina un aumento degli incentivi solo del 6,3%.
AiCARR suggerisce:
- di riequilibrare i valori degli incentivi;
- di tener conto dell’evoluzione della progettazione del sistema edificio-impianto verso gli nZEB, così come previsto dalle più recenti Direttive europee, dando quindi maggiore enfasi all’efficienza energetica complessiva nell’intero anno. In tal modo, infatti si premierebbero le tecnologie efficienti non solo in inverno ma anche in estate, evitando così le problematiche evidenziate nella “Posizione di AiCARR sul D.Lgs. 28/11 per gli aspetti riguardanti le rinnovabili termiche” al punto 1.7 e nell’Appendice F.
- di passare al più presto, almeno per gli impianti di media e grossa taglia, da una incentivazione basata sui dati nominali a una basata sulle prestazioni reali contabilizzate, che comporterebbe anche una maggiore attenzione alla manutenzione;
- di modificare i criteri di ammissibilità agli incentivi, al fine di rendere più lineare la relazione tra importo dell’incentivo e valore del COP, premiando così le aziende che investono in R&S. Per esempio, si potrebbero applicare i criteri previsti per la cogenerazione.

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