Approvata la variante per il Vecchio Porto di Trieste

Al via il recupero dell’area portuale triestina in seguito all’approvazione della variante sul Prg comunale.
Il Porto Vecchio di Trieste potrà essere rimodernato: è stata approvata la variante al Prg comunale, che dà, così, il via libera agli intereventi sul fronte mare. 700mila mq per un investimento stimato intorno al miliardo di euro, sono i numeri dell’intervento che trasformerà una zona nevralgica e centrale della città. Il Porto Vecchio è, infatti, collocato tra la stazione ferroviaria, piazza Unità d’Italia e Barcola: i magazzini austroungarici saranno sostituiti da ambienti legati alla portualità, legata alle esigenze dell’Autorità portuale e vincolata per legge a destinazioni tipiche di un porto. Gli interventi toccheranno i settori della nautica da turismo, introducendo infrastrutture adatte a barche a vela e yachts, hotel, alberghi e foresterie, strutture fieristiche, uffici direzionali ed istituti di formazione e ricerca. La destinazione d’uso esclude il residenziale e gli interventi destinati alla viabilità cittadina. Il Masterplan per l’area era stato affidato a Norman Foster e presentato lo scorso anno: sarà utilizzato come studio per una futura pianificazione. Nel piano regolatore portuale sono state inserite anche modifiche, da parte dell’Autorità portuale, finalizzate a promuovere l’integrazione tra i due strumenti di governance dell’area, recepenti i vincoli posti dalla Sopraintendenza agli edifici storici del Porto. Rimane da sciogliere il nodo dell’appartenenza del Porto Vecchio ai punti franchi di Trieste, condizione che ne limita l’accesso e ne prevede il controllo dalla guardia di finanza, una caratteristica che potrebbe portare a tentennamenti gli investitori privati: una soluzione, ancora in fase di valutazione, potrebbe essere rappresentata dal trasferimento delle funzionalità e superfici ad altre aree ad est del Porto.
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