Architetti contemporanei: Satoshi Okada
Un libro in cui l’architetto spiega se stesso e le ragioni del suo lavoro, descrivendone gli esiti attraverso gli schizzi, i disegni, le fotografie.
Un libro in cui l’architetto spiega se stesso e le ragioni del suo lavoro, descrivendone gli esiti attraverso gli schizzi, i disegni, le fotografie. Si tratta di una vera e propria autobiografia architettonica formulata alla soglia dei quarantacinque in un momento di vivace attività professionale. Fondamentale nel suo percorso la duplice formazione (giapponese e americana, all’università di Tokio e alla Columbia University di New York) che si è tradotto in una sintesi felice dei due insegnamenti. Alla semplicità che è tipica delle sue costruzioni si coniuga l’estrema competenza con cui tratta materiali e volumi. A partire dalla casa sul Monte Fuji, la prima opera che lo ha messo in luce nell’ambito della cultura architettonica internazionale, Okada ha sviluppato una strategia che vede la riduzione dell’apparato strutturale ad un’unica componente articolata da reticoli spaziali con un lavoro di sottrazioni sugli involucri. Tutti i suoi progetti sono contraddistindi dalla contrapposizione tra linee rette e curve, piani scanditi da spigoli e continuità, scarti e raccordi … Gran parte dei progetti di Okada si origina da acquarelli o schizzi acquerellati, o da vere e proprio suggestioni pittoriche. La lettura di questa autobiografia architettonica offre la possibilità di indagare l’architettura di un paese, il Giappone profondamente diverso dalla contemporaneità occidentale.