Arredi detraibili, la proposta di Snaidero per sostenere il sistema Legnoarredo

Nella conferenza stampa di chiusura anno, Federlegno Arredo dichiara numeri negativi per un settore d’eccellenza. E formula una ricetta di rilancio. Con la speranza che il Governo ascolti e accolga<br><br>
La proposta sia pure parziale, non risolutiva potrebbe dare ossigeno alle aziende a rischio di collasso: includere gli arredi fra le opere ammesse alla detrazione fiscale del 50%, come per le ristrutturazioni edilizie. E’ Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo ad annunciarlo nel corso della conferenza stampa di chiusura anno che si è tenuta al palazzo delle Stelline questa mattina. La proposta arriva dopo la dichiarazione di una serie di evidenze numeriche che non lasciano respiro: 51.651 posti di lavoro in meno; 10.024 imprese scomparse dal mercato; 33% di fatturato. Una regressione dei consumi interni (-39%), dell’export (-13,1%) e delle importazioni (-18,7%). I dati in valore assoluto e percentuale vanno confrontati con quelli del 2007.
Mai, in passato, Federlegno, aveva dichiarato non solo una situazione così grave, ma anche un tal pessimismo nel futuro, pessimismo che deriva – ancora per affermazione di Snaidero – dalla totale mancanza di ascolto da parte del Governo.
A questa situazione, già drammatica si aggiunge la variabile tempo, tempo che manca alle imprese in difficoltà. E dunque la proposta di Federlegno Arredo assume i caratteri dell’urgenza; recita Snaidero: “la misura, condivisa e sottoscritta per la prima volta da tutti i più importanti attori della filiera – industria, sindacati (Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil) commercio (Federmobili), costruttori (Ance), Confartigianato Legno Arredo e CNA produzione – parte dal presupposto che l’arredamento è parte integrante e sostanziale della riqualificazione edilizia e dl benessere abitativo delle famiglie, oltre a non comportare nessun incremento aggiuntivo dei costi per lo Stato già previsti dal Decreto. Tale misura (contenuta nell’ordine del giorno presentato alla Camera dei Deputati il 26 luglio2012 e finora totalmente ignorata) è in grado di generare un incremento dei consumi nazionali d’arredamento del 20% (pari a 1,2 miliardi di euro) consentendo un recupero del crollo registrato dal 2007 a oggi e offrendo così un po’ di ossigeno dopo5 anni durissimi”.

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