Consumi energetici ed edifici residenziali, come sono cambiati negli ultimi 10 anni?
Deghi ha analizzato le abitudini degli italiani per quanto riguarda le fonti energetiche primarie con cui provvedono al riscaldamento e all'acqua sanitaria, Per delineare questa panoramica sono sati confrontati i dati ISTAT e il report ISTAT del 2014 e del 2021.
In questo momento storico particolare, contrassegnato dai rincari energetici e un’attenzione costante ai consumi domestici, risulta interessante analizzare le abitudini di consumo degli italiani, anche per comprendere se le alternative basate sulle energie rinnovabili stiano prendendo piede.
Insieme agli esperti di arredo casa e bagno Deghi.it abbiamo analizzato le abitudini degli italiani per quanto riguarda le fonti energetiche primarie con cui provvedono al riscaldamento e all'acqua sanitaria, ma anche le zone in cui si consuma di più e gli elettrodomestici più utilizzati. Per delineare questa panoramica abbiamo confrontato i dati del 2013 con quelli del 2020, prendendo a riferimento il report ISTAT del 2014 e del 2021.
Fonti energetiche: quali sono le preferenze degli italiani?
La fonte prediletta dagli italiani per quanto riguarda l’energia primaria per il riscaldamento resta il metano, scelto da quasi due terzi della popolazione, con una preferenza che sfiora il 68% nel 2020, leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti.
In seconda posizione il riscaldamento a biomassa, ovvero quello generato dalla combustione di sostanze organiche, come legna, pellet o materiali di scarto di provenienza industriale. Il 15% lo preferisce al metano, con una leggera ascesa negli ultimi anni.
Segue l’energia elettrica, che resta la fonte primaria utilizzata dall’8,5% degli italiani per riscaldare casa. Qui si registra un netto aumento dei consumi energetici nel corso degli anni: basti pensare che nel 2013 solo il 5,1% degli italiani ricorreva a fonti elettriche per il riscaldamento. Merito anche del successo dei moderni sistemi di riscaldamento, come il riscaldamento a pavimento, il riscaldamento a battiscopa, a pompa di calore ecc.
Il GPL e il gasolio restano le scelte predilette in quelle zone che non sono servite dalla rete nazionale. Rispettivamente il 5,6% e il 2,6% degli italiani li utilizzano nel 2020 al posto del metano, in leggera flessione rispetto agli anni precedenti.
L’energia solare registra un piccolo balzo nel 2020, destinato a salire anche sulla spinta dei diversi incentivi statali che hanno reso più conveniente il passaggio alle energie rinnovabili.
Le regioni del nord sono quelle maggiormente orientate verso l’energia fotovoltaica, anche se il maggior consumo di metano si registra proprio in Lombardia ed Emilia Romagna. All’opposto invece Calabria (37,3%) e Sardegna (2,1%), dove si fa un gran ricorso alle biomasse ed all’utilizzo dell’elettricità.
Orari di accensione del riscaldamento: qual è la media nazionale?
Dai dati ISTAT emerge che nel 2020 in media il riscaldamento è stato acceso quasi un’ora in più rispetto ai dati 2013, risultato che non sorprende visto che il lockdown ha contribuito a mantenere gli italiani molto di più in casa.
La media nazionale si attesta sulle 8,33 ore di riscaldamento acceso al giorno, con picchi nelle zone del Nord, dove il riscaldamento viene acceso per più di 10 ore al giorno. L’aumento risulta molto più netto nel Nord-Est dove si passa dalle 9,09 alle 10,25 ore al giorno. Bilanciano questi consumi Centro e Mezzogiorno, con una media rispettivamente di 7,18 ore il primo e 6,34 ore il secondo.
Acqua sanitaria: ecco le fonti energetiche più utilizzate
Come per il riscaldamento, non sorprende che la fonte energetica più utilizzata per l’acqua sanitaria sia il metano, scelto dal 69,2% degli italiani, sebbene in leggera diminuzione.
In aumento l’utilizzo di biomasse (5,5%) e di energia elettrica (16%), mentre diminuisce il consumo di GPL (16,3%) e gasolio (1,4%). Anche qui si registra un aumento degli italiani che si affidano al solare-termico per produrre acqua sanitaria, con una percentuale che passa dallo 0,7 all’1,4%.
Quali sono gli elettrodomestici più utilizzati in Italia?
Lo stesso report ISTAT mostra differenze interessanti nell’utilizzo degli elettrodomestici dal 2013 al 2020. La quasi totalità degli italiani dispone di un frigo (99,5%) e di una lavatrice (97,3%), il cui utilizzo resta stabile negli anni. Cresce la percentuale di chi utilizza il freezer (27,3%), ma gli aumenti maggiori riguardano la lavastoviglie (50,02%) e l’asciugatrice (15,8%), che registrano un incremento superiore al 10%.