Edilizia scolastica, Legambiente scrive al governo
Circa a metà settembre è iniziato un nuovo anno scolastico, e questa è stata l’occasione per Legambiente di fare il punto della situazione sullo stato e sulla sicurezza degli edifici scolastici. I risultati, presentati in una lettera aperta, sono molto preoccupanti. Il 40% degli edifici necessita di interventi di manutenzione urgente; solo il 19% ha verificato la sicurezza dei solai.
“Caro Governo, le scuole stanno riaprendo e per questo ti scrivo. Perché quasi il 40% degli edifici ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria urgente; in oltre l’80% non sono state realizzate indagini per verificare la sicurezza dei solai, oltre il 60% degli istituti non dispone del certificato di agibilità e più del 76% delle amministrazioni non ha effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica. Insomma, se per te la Scuola è una priorità, sappi che è urgente intervenire per mettere in sicurezza tutti gli edifici e garantire le stesse possibilità educative agli alunni di tutte le regioni italiane, perché negli ultimi dieci anni la situazione non è migliorata e anzi sembra proprio essere bloccata: la progettazione è troppo lenta e quasi non c’è stato nessun passo avanti in tema di riqualificazione e sostenibilità”. Comincia così la lettera aperta. Proseguendo, Legambiente precisa che è da 20 anni che elabora report annuali sulle infrastrutture scolastiche, e ora la situazione è insostenibile. L’associazione afferma che è necessario lanciare un grido d’allarme. Inoltre segnala che nel corso degli anni si è registrato un continuo aumento del divario tra il nord e il sud del nostro Paese.
Dai numeri elaborati da Legambiente risulta che il 38,8% degli istituti in Italia necessita di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme e per l’eliminazione dei rischi. Ma la situazione non è la medesima in tutte le aree del Paese. Questa necessità riguarda infatti il nord per il 28,8%, il centro per il 41,9%, ma il sud per il 44,8% e le isole per il 70,9%: una fotografia di un Paese sostanzialmente senza sviluppo, visto che dieci anni fa, la media nazionale era del 32,8% con una percentuale del 21% che riguardava il nord, il 26,4% il centro, il 47,3% il sud e il 40,8% le isole.
Rischio sismico
Ad oggi, il 61,4% degli istituti non dispone del certificato di agibilità (anche qui con differenze notevoli tra il nord con il 48,8%, il centro con il 66,8%, il sud con il 69,4% e le isole col 77,3%), mentre le verifiche di vulnerabilità sismica sono state realizzate solo in parte. Il 76,2% dei comuni capoluogo infatti non le ha completate. Situazione che riguarda il 73,5% delle amministrazioni dei capoluoghi del nord, il 71,4% del centro, il 77,8% del sud e il 100% delle isole.
Nel complesso, solo il 22,2% dei Comuni capoluogo in aree con rischio sismicità più alto (le aree 1 e 2) ha realizzato le verifiche di vulnerabilità sismica su tutti gli edifici. Tra le inadempienti, anche città altamente a rischio come Napoli e Messina che denunciano però di avere necessità di interventi per adeguare le norme ed eliminare i rischi rispettivamente nel 34 e nel 100% dei casi.
Sostenibilità ambientale
Molto ancora rimane da fare nel campo della sostenibilità. Solo il 4,6% degli edifici scolastici si trova infatti in classe energetica A, mentre quasi un edificio su tre (29%) è ancora in classe G. Tra le città virtuose in tal senso, Prato vanta tutti gli edifici scolastici nelle prime tre classi energetiche, mentre a Brescia oltre metà degli edifici (55%) sono in classe A.
La lotta alle plastiche non riguarda ancora le scuole del sud e delle isole, dove le stoviglie in plastica monouso sono utilizzate rispettivamente nel 56,6% e nel 100% dei casi (35% è il dato nazionale).
I fondi
La lettera di non si limita a mettere in luce le criticità, esercizio altrimenti sterile, ma prova a proporre delle soluzioni. Legambiente scrive che occorre sbloccare immediatamente i fondi rimasti senza decreto attuativo, quali ad esempio i BEI-CEB che consentiranno lo stanziamento di 1,5 miliardi netti per scuole più sicure, nuove ed efficienti, e ripristinare le funzioni di monitoraggio dei cantieri finanziati e il supporto progettuale agli enti locali bloccati con la chiusura della struttura di Missione per l’edilizia scolastica.
“Occorre una decisa inversione di tendenza per garantire scuole sicure ed efficienti in tutto il Paese – continua questa lettera aperta al Governo -. Chiediamo tempi e azioni certe per affrontare di petto quella che è una delle vere grandi opere necessarie per il nostro futuro. È urgente intervenire attraverso il completamento dell’Anagrafe scolastica, per poter programmare priorità e tempi di intervento, ma anche per garantire il diritto alla consultazione di dati pubblici che interessano milioni di persone”.
Si possono dunque sbloccare immediatamente i fondi rimasti senza decreto attuativo stanziando 1,5 miliardi netti per scuole più sicure, nuove ed efficienti. Legambiente conclude ribadendo che tutto questo va fatto al più presto e con determinazione.