Ettore Riello, nuovo presidente di Fiera di Verona

Per il futuro di Veronafiere, il neoeletto individua la necessità di «potenziare l’attuale modello di business, concentrandosi non solo sullo sviluppo per linee interne, ma anche sugli accordi di partnership tra operatori della filiera
«Continuità lungo la linea tracciata dai soci tramite il Piano industriale di Veronafiere approvato nel 2006 e aggiornato nel 2008, ponendo grande attenzione a tutti i cambiamenti in atto nello scenario globale dell’economia, in modo da aggiornare e mantenere sempre efficaci i modelli di business aziendale e incrementare il proprio ruolo di strumento al servizio dell’economia del Paese». È questa l’indicazione data dal nuovo presidente di Veronafiere, Ettore Riello, alla sua prima uscita ufficiale presso la sede dell’Ente. L’imprenditore, a capo di una holding da 600 milioni di euro di fatturato e 2.200 dipendenti, ha rimarcato nel suo discorso che «le aree di intervento sono e rimangono quelle classiche: il presidio delle manifestazioni, lo start up di nuove rassegne, l’ampliamento delle infrastrutture, l’attività di internazionalizzazione, la creazione di servizi ad alto valore aggiunto per i clienti delle fiere, espositori e visitatori». Per lo sviluppo futuro di Veronafiere, il Presidente Riello individua la necessità di «potenziare l’attuale modello di business, concentrandosi non solo sullo sviluppo per linee interne, ma anche sugli accordi di partnership tra operatori, nell’attività di integrazione verticale tra i diversi soggetti della filiera. Diventa inoltre essenziale realizzare politiche di integrazione orizzontale tra diversi quartieri eccellenti, con complementarietà di eventi o mercato, per migliorare l’efficacia per l’espositore».
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