Facciate ventilate per geometrie architettoniche complesse
Una casa indipendente cambia pelle e diventa più efficiente grazie alle soluzioni in lana di roccia Rockwool.
Grazie all’utilizzo della lana di roccia ROCKWOOL e a soluzioni impiantistiche particolarmente performanti,l’edificio è passato dalla classe energetica D alla classe A4 e i consumi annui si sono ridotti da 146,33 kWh/mq a 14,48 kWh/mq.
A Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, un edificio monofamiliare di oltre venti anni è stato oggetto di un intervento di riqualificazione profonda che ne ha radicalmente trasformato l’aspetto estetico e ne ha ottimizzato le prestazioni energetiche. Nel corso degli anni l’edificio era stato già stato parzialmente ristrutturato: una prima manutenzione straordinaria realizzata tra il 2013 e il 2016, in linea con la legge regionale “Piano Casa”, aveva permesso di integrare nell’edificio una porzione adibita ad atelier di pittura e spazio didattico, in una sorta di continuità tra l’edificio e la parte esterna. Già da qualche anno, tuttavia, la casa presentava evidenti segni di ammaloramento, complici anche il naturale invecchiamento delle finiture e di realizzazioni non eseguite correttamente in origine.Per la realizzazione delle finiture esterne, il progetto ha previsto l’utilizzo di una facciata ventilata che riveste la parte convessa della casa, scoprendo quella concava, quasi come una seconda pelle. Il colore stesso di questa facciata, antracite, contrasta con il grigio chiaro delle altre e il basamento giallo dell’intera costruzione. Giocando con queste diverse tonalità, il progettista ha voluto sottolineare la contrapposizione tra i diversi volumi della struttura.
Per ottenere questo risultato, è stata utilizzata la soluzione di facciata ventilata ROCKWOOL REDAir®: il pannello in lana di roccia Fixrock 33 VF di spessore 80 e 100 mm, che costituisce il cuore isolante del sistema, è stato abbinato al pannello di rivestimento esterno precompressa RockpanelColours Special di color antracite e di 8 mm di spessore, sempre in lana di roccia.
La lana di roccia ROCKWOOL è stata utilizzata anche per la coperturae per isolare le restanti facciate: per la copertura, sul manto esistente sono stati applicati i pannelli Flatrock 50 Bond, poi protetti con impermeabilizzazione bituminosa in doppio strato e infine rivestiti, nella parte superiore, con scaglie di ardesia bianca; mentre per le altre facciate, al di sotto dello strato di intonaco e di tinteggiatura, i pannelli Frontrock Pro di spessore 80 mm.
La scelta di questa soluzione dipendeva sia dal desiderio di utilizzare materiali naturali, ai fini della compatibilità e anche della loro reversibilità futura, sia dalla necessità di utilizzare materiali incombustibili per limitare il rischio di incendi: l’edificio si trova infatti in un contesto boschivo, senza soluzione di continuità con le aree circostanti, in gran parte in stato di abbandono. Considerando le estati torride e il frequente divampare di incendi, mi interessava trovare una soluzione che contribuisse ad arginare l’eventuale propagazione delle fiamme. Inizialmente mi ero orientato su un altro materiale,manon mi convincevano alcune caratteristiche, per cui ho preferito adottare le soluzioni in lana di roccia ROCKWOOL. In particolare, sono stato attratto dalla versatilità applicativa e architettonica dei rivestimenti Rockpanel che ho utilizzato per ottenere un gioco di contrasti di forte impatto.
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