Genova: al Cipe in esame il progetto del tunnel subportuale

L’opera ha già ottenuto il consenso di tutti gli enti coinvolti.
Comune e Provincia di Genova, Regione Liguria e l’Autorità Portuale hanno già espresso parere favorevole per la realizzazione del tunnel subportuale, attualmente al vaglio del Cipe. 450milioni di euro saranno necessari all’opera, che prevede altresì una possibile sostituzione dell’attuale sopraelevata, di collegamento tra il Centro ed il ponente cittadino, con un tunnel situato a 35metri di profondità, che correrà lungo il nuovo percorso San Benigno – Calata Gadda – Foce. Il progetto, accantonato per 2 anni, ora è inserito tra le priorità dell’Allegato Infrastrutture al Dpef. L’intervento è promosso dalla società Tunnel Spa, nata dal raggruppamento tra Comune, Autorità Portuale e Cassa Depositi e Prestiti, la quale ha indetto una gara di progettazione internazionale per il disegno preliminare dell’opera lo scorso 2002: è risultata vincitrice la Genova Crossing Joint Venture (High Point Rendel di Londra, D’Apollonia spa di Genova, Technital spa di Verona e Tec di Veenendaal). Secondo il progetto preliminare il tunnel dovrà essere scavato. Sarà suddiviso in due gallerie circolari e parallele, lunghe 720metri, di tre corsie, ciascuna da 3,75metri; sono previsti passaggi laterali di sicurezza. All’uscita presso Calata Gadda le corsie si ridurranno a 2 e sarà inserito un sistema di collegamento a rotatoria. 6000 autoveicoli all’ora sono la stima come capacità di traffico della struttura. Il tunnel sarà arricchito da un parcheggio sotterraneo di 3 piani, che potrà ospitare sino a 3000 auto e 60 bus. L’avanzamento dello stato progettuale ed il consenso espresso dalle parti sociali e politiche coinvolte hanno favorito il riesame dell’opera ed il passaggio al Cipe, dal quale si mira ad ottenere, peraltro, un finanziamento necessario ad avviare la gara per la progettazione definitiva. Anas ha manifestato il suo interesse verso il progetto e parrebbe altrettanto attratta dalla possibilità di entrare nella società Tunnel, opportunità facilitata dalla imminente uscita della Cassa Depositi e Prestiti, a causa dell’esaurimento del compito assegnatole. Per la realizzazione dell’opera è da considerarsi un project financing ibrido, poiché l’iniziativa giunge da parte pubblica e non, come usuale, da parte privata. Rimane da sciogliere il nodo relativo all’abbattimento dell’attuale sopraelevata, considerata ora fuori norma ora collegamento fondamentale e simbolo della città. L’ipotesi più accreditata indicherebbe l’abbattimento della sola centrale, con il mantenimento dei tratti laterali, da Sampierdarena alla Stazione marittima e da Calata Gadda alla Foce.
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