Gli effetti dell'efficientamento energetico

Se tutti gli edifici italiani in classe F e G (11 milioni) venissero riqualificati la riduzione potenziale delle emissioni di CO2 sarebbe di circa il 50%, pari a 80 milioni di tonnellate all’anno.
L’Ufficio Studi Gabetti, insieme a Gabetti Lab, primo player nella riqualificazione per l’efficientamento energetico di condomini e unità abitative grazie alla gestione di reti di imprese, ha condotto una ricerca sull’impatto economico ed energetico degli incentivi fiscali (Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110%) oggetto di cessione del credito. Il campione di analisi è costituito da 138 condomini, per un totale di 3.820 unità immobiliari, che hanno deliberato interventi per l’efficientamento energetico, usufruendo dei vantaggi fiscali dell’Ecobonus.
Per quanto riguarda i vantaggi fiscali, rispetto al campione, 85 condomini pari a 2.617 unità immobiliari, fruiranno dell’estensione del beneficio fiscale del Superbonus 110%, mentre la restante parte (53) fruirà dell’Ecobonus 65%. “I vantaggi indotti dalla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale non sono soltanto di natura fiscale - afferma Alessandro De Biasio, Amministratore Delegato di Gabetti Lab -. Accanto a questi, infatti, vanno considerati tutti gli effetti positivi garantiti: miglioramento del comfort abitativo, riduzione di gas con conseguente risparmio in bolletta, messa in sicurezza degli edifici, miglioramento estetico delle facciate, rilancio dell’attività edilizia, riduzione di emissioni di CO2 e aumento del valore di mercato dell’immobile. L’avvio su larga scala di un processo di ristrutturazione degli edifici, che non rispondono agli standard abitativi in termini di risparmio energetico, potrebbe provocare una notevole riduzione della CO2 e attenuare le conseguenze negative del cambiamento climatico a cui le nostre città e i territori sono esposti”.
Gabetti Lab, attraverso l’analisi dei consumi medi dei condomini di cui gestisce progetti di riqualificazione, ha stimato che se in Italia venissero riqualificati tutti i circa 11 milioni di edifici classificati nelle classi energetiche F e G - ipotizzando un salto medio di 3,2 classi energetiche - la riduzione delle emissioni di CO2 potenziale sarebbe di circa il 50%, ossia, 80 Milioni di Tonnellate CO2/anno.
A conferma di questi numeri, uno studio redatto dal gruppo di ricerca Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, ha stimato che per raggiungere l'obiettivo europeo 2030 della riduzione delle emissioni climalteranti di almeno il 55% (rispetto ai livelli del 1990) sarà necessario tagliare 94 milioni di tonnellate di CO2. Ovvero, una quantità a cui si avvicina in modo significativo la diminuzione delle emissioni che, a oggi, consentirebbe la riqualificazione energetica degli 11 Milioni di edifici in classe F e G. Questo per dimostrare che, al di là dei vantaggi economici, tale riqualificazione è la strada da percorrere per dare un forte impulso alla transizione energetica.

Analisi impatto economico
Rispetto allo scenario economico, l’analisi ha preso in considerazione l’intero campione di 138 condomini, per un totale di 3.820 unità immobiliari, stimando il risparmio economico generato grazie al ricorso all’Ecobonus (con aliquota sia al 65% che al 110%), il volume d’affari generato, il credito d’imposta, la cifra effettivamente pagata dai condomini, quanto è stato speso per gli interventi di riqualificazione della centrale termica e quanto per quelli relativi all’involucro. L’importo totale dei lavori deliberati è di 138.487.563 euro, di cui una quota residua del 5% ha riguardato opere non legate a efficientamento energetico. Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, la quasi totalità, pari a 125.095.424 euro ha riguardato gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, mentre circa 5% (pari a 7.153.657 euro) gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore). Sul fronte della modalità di pagamento, sommando i lavori per tutti i 138 condomini, è prevista una cessione del credito di imposta pari a 123.559.652 euro, con un residuo a carico del condominio pari a 14.927.911 euro. In termini percentuali, significa una cessione complessiva dell’89% degli importi dei lavori. “In riferimento al Superbonus, nonostante un’aliquota indicativa di rimborso pari al 110% dei lavori effettuati, non sempre i condomini riescono a ottenere una detrazione integrale delle spese sostenute. Nella percentuale maggiore di casi analizzati, il 46%, l’importo detraibile varia tra il 96% e il 99%. Questo perché i progetti possono essere di natura complessa e insieme agli interventi ‘trainanti’ e ‘trainati’ prevedere interventi che godono di incentivi con aliquote minori, come la ristrutturazione edilizia che continua a godere di un’aliquota al 50% e il rifacimento delle facciate che è al 90%. Inoltre, talvolta possono essere superati i massimali previsti per ogni intervento, determinando quindi una quota residua a carico del condominio” specifica De Biasio.
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