ICMQ, sostenibilità certificata per superare il Greenwashing
A Trento il caso della Misconel Srl che sta investendo nel rispetto dell’ambiente e in una certificazione innovativa
“La certificazione energetica degli edifici è un classico esempio di certificazione obbligatoria dequalificata dalle condizioni in cui viene eseguita, per cui molto spesso non garantisce affatto che l’efficienza energetica dell’immobile che si vende o si acquista abbia le caratteristiche dichiarate. Si tratta di una vera bufala. Per scongiurare questo tipo di sostenibilità solo di facciata che si trasforma nel fenomeno del greenwashing, è necessario certificare la sostenibilità e garantire le prestazioni di un prodotto o di un edificio”. Così Alberto Lodi, responsabile certificazione edifici ICMQ, organismo di certificazione leader nel mercato delle costruzioni, in occasione del convegno “Progettare e costruire edifici a energia quasi zero” che si è tenuto a Trento.
“Lo strumento corretto per attestare il rispetto dei requisiti dichiarati – ha ripreso Lodi - è la certificazione di parte terza indipendente, cioè di un organismo la cui competenza, indipendenza e imparzialità sia riconosciuta dal mercato per l’autorevolezza di chi la rilascia oltre che garantita, laddove possibile, dall’ente nazionale di accreditamento (in Italia Accredia) secondo procedure e regole internazionalmente condivise. Nonostante la crisi economica ci sono molte imprese che decidono di investire in questo tipo di sostenibilità certificata con ottimi risultati.
E’ il caso, ad esempio, dell’azienda trentina Misconel Srl, il cui calcestruzzo preconfezionato prodotto nell’impianto di Lago di Tesero (Tn), ha ottenuto, prima nella regione, la certificazione delle caratteristiche di sostenibilità ICMQ ECO.
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