“Il giardino antico da Babilonia a Roma” alla Limonaia del Giardino di Boboli di Firenze

Una mostra per illustrare l’evoluzione tipologica del giardino attraverso reperti e ricostruzioni.
Inaugurata lo scorso maggio rimarrà aperta al pubblico sino al prossimo 28 ottobre, presso la Limonaia del Giardino di Boboli di Firenze, la mostra “Il giardino antico da Babilonia a Roma. Scienza, arte, natura”, organizzata e promossa da dall'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Più di centocinquanta i reperti provenienti da Pompei, Ercolano, Roma, Napoli, Firenze e da prestigiose istituzioni italiane e straniere, tra le quali spiccano il Louvre, il British Museum, il Vorderasiatisches Museum di Berlino ed il Badisches Landesmuseum di Karlsruhe, presenti per raccontare ed illustrare, attraverso anche ricostruzioni e modelli funzionanti, l’evoluzione tipologica del giardino da Babilonia sino alla Roma imperiale. Dai giardini pensili di Babilonia, ai giardini fantastici del mondo greco, sino al giardino sacro ed agli spazi verdi che durante l’età dell’ellenismo furono sede di studio e ricerca ed ai ricchi giardini delle domus romane di epoca imperiale. Tre le sezioni in cui si articola l’esposizione: la nascita del giardino in Mesopotamia, con la ricostruzione di un aratro seminatore numerico e la replica di una statua fontana con divinità femminile; il mondo greco, arricchita dall’esposizione di vasi dipinti sul tema; il mondo romano, suddiviso in due parti, la prima dedicata agli Horti romani, la seconda agli Horti pompeiani, illustrati tramite sculture, affreschi e ricostruzioni. Elemento dominante della mostra e filo conduttore è il tema dell’acqua. Sono esposte le viti idrauliche per l’irrigazione dei giardini babilonesi, gli studi di meccanica alessandrina per ottenere i giochi d’acqua delle fontane, sino all’ingegneria romana illustrata tramite gli acquedotti. L’esposizione culmina e si chiude con la riproposizione in scala 1:1 di due giardini pompeiani, dalla Casa dei Pittori al Lavoro e dalla Casa dei Vettii, collocata nei prati antistanti la Limonaia.
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