La X edizione della Seismic Academy di Hilti Italia

Tre i fil rouge che hanno guidato l’agenda della decima edizione della Seismic Academy di Hilti Italia: la digitalizzazione, la sicurezza e la sostenibilità
La giornata si è aperta con l’intervento del Prof. Franco Braga, presidente dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica, che ha illustrato i lavori di preparazione a WCEE 2024 (World Conference on Earthquake Engineering), che vedrà Milano ospitare il più importante convegno mondiale in materia. A seguire lo speech di Raffaele Landolfo dell’Università Federico II Napoli, Professore Ordinario di Tecnica delle costruzioni ha approfonditol’evoluzione normativa introdotta con l’Eurocodice 8e gli avanzamenti della ricerca nella progettazione sismica di elementi non strutturali.

Il primo roundtable si è focalizzato sull’importanza delle applicazioni sismiche strutturali e non strutturali nella realizzazione di un’opera. Il confronto ha fatto emergere la necessità di un maggior dialogo tra gli attori coinvolti, nella realizzazione di un cantiere, per la progettazione sismica degli elementi strutturali e non strutturali, entrambi cruciali in termini di sicurezza. La chiave è la tecnologia, affiancatada una più alta sensibilizzazione sulla tematica eda una responsabilizzazione di tutte le figure.
La seconda parte della giornata ha visto l’intervento dedicato a strategie e applicazioni di una progettazione sismica per le facciate vetrate e quello sulla progettazione impiantistica per strutture ospedaliere, casi studio che hanno sottolineato la necessità di lavorare sulla prevenzione e l’importanza nella scelta di materiali e soluzioni ingegneristiche adeguate.

Il focus si è poi spostato sulle prestazioni sismiche ed energetiche di edifici esistenti e storici in muratura e a seguire il secondo e ultimo roundtable dedicato alla sicurezza delle costruzioni in muratura.
Nel nostro Paese l’esposizione al problema sismico è altissima, considerando che possiamo stimare circa 14 milioni di edifici, di cui 8 milioni in muratura, in un territorio interamente sismico. Secondo i dati Istat, solo il 43% delle abitazioni residenziali è stata costruita dopo il 1970, ossia dopo la definizione a livello nazionale di norme tecniche per l’edilizia antisismica. Inoltre, l’età media delle abitazioni è più alta nelle zone a maggiore rischio terremoti. L’85% degli edifici in muratura è stato costruito prima del 1981 e il 72% prima del 1971. Si tratta di edifici caratterizzati da un’elevata vulnerabilità e che richiedono interventi urgenti. Conoscenze, tecniche, tecnologie, prodotti e materiali sono oggi disponibili, ma per promuovere i lavori è cruciale colmare un gap culturale sulla prevenzione sismica, spesso trascurata a livello nazionale. Basti considerare che solamente l’1% degli stabili è assicurato contri i danni da terremoto.
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