Nuova analisi sull'Atto di indirizzo MASE: implicazioni per la transizione energetica in edilizia

L’analisi critica di Rete Irene sull’attuazione di una politica di transizione energetica e edilizia, in bilico tra il dinamismo che l’Atto di indirizzo del MASE auspica e un iter ancora lungo e poco chiaro.
Virginio Trivella, coordinatore del comitato tecnico e scientifico di Rete IRENE, ha analizzato e commentato tutti gli aspetti dell’Atto relativi al settore edilizio, evidenziandone le implicazioni a breve e medio termine, in particolare per quanto riguarda l’attuazione della transizione energetica ed ecologica. È stato reso noto l’atto di indirizzo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sulle priorità politiche per il triennio 2025-2027. La volontà di consolidare il lavoro già intrapreso in coerenza con gli impegni assunti a livello comunitario e mondiale è evidente. Tuttavia, risulta chiaro che l’efficace realizzazione del programma dipende dalla disponibilità di risorse finanziarie adeguate, che non rientrano sotto il controllo diretto del Ministero. Questo aspetto richiede una stretta collaborazione con altre amministrazioni dello Stato per garantire una politica energetica e di efficienza sostenibile a lungo termine. È importante sottolineare che gli investimenti previsti per il biennio 2025-2026 sono limitati a quelli derivanti dalle residue risorse del PNRR per l’edilizia pubblica e da misure fiscali sempre meno efficaci per quella privata. Inoltre, per il 2027 non sono previsti nuovi finanziamenti, a causa dei vincoli previsti nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029. Inoltre, nonostante siano previste risorse comunitarie da dedicare a queste finalità, l'Atto non fa cenno a misure concrete per il loro utilizzo, evidenziando una necessità di azione per concretizzare queste opportunità, che al momento risultano insufficienti ma comunque rilevanti. La promessa del Ministero di “massimizzare l’efficienza nel combinare risorse pubbliche e private” si scontra con le limitate risorse a disposizione, rischiando di non attrarre il necessario interesse da parte degli investitori privati, in attesa di misure concrete e tempestive per la riforma degli incentivi, l’attivazione del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica con l'introduzione degli strumenti di garanzia, la revisione dei Certificati Bianchi e l’espansione delle fonti rinnovabili. Il Ministero dell’Ambiente, pur avendo delineato una serie di linee strategiche per accelerare la decarbonizzazione, si trova ancora impegnato nella fase di preparazione, con l’attuazione concreta delle misure di supporto rimandata a tempi indeterminati. Nonostante i vincoli di bilancio, è fondamentale che il MASE predisponga senza indugi un piano di attuazione graduale, capace di concretizzare almeno in parte le ambizioni del programma. Anche se i vincoli di bilancio impediscono l’attuazione immediata di tutte le misure di sostegno, è comunque essenziale che il Ministero responsabile della transizione energetica predisponga tempestivamente un insieme di strumenti complementari, in modo da poterli attuare gradualmente non appena le condizioni lo permetteranno.
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