Osservatorio Congiunturale ANCE, analisi e previsioni 2021
Gli effetti della pandemia Covid 19 sull’economia italiana e i primi segnali di ripresa del settore delle costruzioni: sono questi i focus dell’analisi del Centro Studi Ance presentata dal Direttore Flavio Monosilio, il Vice Presidente Rudy Girardi e il Presidente Gabriele Buia.
La crisi determinata dall’emergenza sanitaria ha investito l’economia italiana in una fase caratterizzata già da una prolungata debolezza: dopo la graduale accelerazione del triennio 2015-2017 la ripresa del Pil si era, infatti, molto affievolita, lasciando il passo a un andamento pressoché stagnante dell’attività.Nel 2019, il Pil era cresciuto di appena lo 0,3%, non riuscendo ancora - a differenza di molti altri paesi europei - a recuperare i livelli pre-crisi del 2007. Rispetto a 12 anni fa, infatti, i livelli di attività economica risultavano ancora inferiori del 3,8%. Di contro, ad esempio, la Francia era cresciuta dell’11,6% e la Germania del 15,2%. Con lo scoppio della pandemia, tutto è cambiato: l’emergenza ha imposto dure limitazioni nella vita personale e lavorativa. Dopo i mesi più neri del lockdown (il primo semestre 2020 si è chiuso con una significativa contrazione del Pil italiano dell’11,8%), lo scenario macro-economico che si stava delineando sembrava preludere ad una ripresa più ampia con il terzo trimestre del 2020 aveva registrato un’attività economica oltre le attese, che sembrava dare avvio ad un percorso di risalita.
Nel periodo estivo, infatti, si è assistito ad una ripresa dei consumi e ad un’intensificazione dei flussi turistici, come reazione al periodo di forti restrizioni vissuto nei mesi di marzo e aprile. Tuttavia, i mesi di ottobre e novembre hanno radicalmente cambiato lo scenario economico, con l’inizio della seconda ondata epidemica, inducendo le autorità nazionali a nuovi provvedimenti restrittivi. Sono state adottate misure, via via più rigorose, quali la didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, la classificazione delle Regioni in differenti colori per graduare le misure di contrasto, fino al lockdown durante le festività natalizie. Tutto ciò ha creato i presupposti per una ripresa molto più difficoltosa e incerta. Si è aperta così una fase in cui l’incertezza ritorna a condizionare l’andamento economico, e, nei prossimi mesi, molto dipenderà dalla durata e dall’intensità delle misure restrittive messe in campo dal Governo per contrastare la crisi sanitaria. Solo una rapida somministrazione dei vaccini su ampia scala potrà consentire di uscire stabilmente da questa situazione preoccupante, limitando le ripercussioni economiche e sociali su famiglie e imprese. Le recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale, indicano per quest’anno una debole crescita del Pil italiano del 3,0%, dopo una consistente caduta del 9,2% registrata lo scorso anno.
Per il settore delle costruzioni, già gravemente colpito da una crisi che dal 2008 non è mai pienamente finita (rispetto a 12 anni fa rimane ampio il gap da colmare: -35% i livelli produttivi dal 2008 al 2019), la pandemia ha bloccato i timidi segnali di ripresa. La stima formulata dall’Ance per il 2020 è di una significativa flessione degli investimenti in costruzioni del -10,1% in termini reali rispetto all’anno precedente, in linea con la previsione tendenziale formulata già ad aprile 2020.
Disponibile la Nota di Sintesi del Rapporto in formato pdf