Riqualificazione edilizia: nuove sfide per gli edifici degli anni '70. Un esempio a Milano

Le Norme Tecniche per le Costruzioni stabiliscono che la vita nominale di progetto per gli edifici residenziali sia di 50 anni.
Questo valore indica il periodo durante il quale una struttura deve poter essere utilizzata per lo scopo a cui è destinata.
Sebbene questa regola sia stata formalizzata negli anni '90, essa viene applicata anche retroattivamente alle costruzioni realizzate a partire dagli anni '60 e '70, periodi di grande utilizzo del calcestruzzo armato e di materiali innovativi.
Oggi molte delle strutture edificate in quegli anni stanno raggiungendo la fine della loro vita utile e necessitano di significativi interventi di recupero e adeguamento. Un esempio concreto è l'edificio situato in via Vittorio Emanuele II, una delle vie più prestigiose di Milano, a pochi passi dal Duomo. Costruito negli anni '70, l'edificio è stato oggetto di un'importante riqualificazione immobiliare che ha comportato la trasformazione dei primi due piani in spazi commerciali e dei restanti quattro piani fuori terra in residenze di lusso.
La struttura portante dell’edificio è in cemento armato, con solai in laterocemento di tipo Bausta, una configurazione comune all'epoca ma spesso sottodimensionata secondo le normative attualmente vigenti.
Il recupero è stato reso complesso da diversi fattori, tra cui l'incremento dei carichi di esercizio richiesto dalle normative attuali e la presenza di travetti con larghezza ridotta e scarsa armatura.
Per evitare una demolizione completa e una successiva ricostruzione, si è optato per l'utilizzo della tecnica della soletta collaborante, che consente il rafforzamento della struttura esistente. Tuttavia, la sfida principale è stata individuare un connettore adatto per il contesto specifico.
La scelta è ricaduta sul connettore MINI CEM-E di Tecnaria, un prodotto non invasivo e dalle prestazioni elevate, particolarmente indicato per travetti di spessore ridotto. Questo connettore, disponibile in diverse altezze del piolo (20, 30 e 40 mm), ha permesso di realizzare solette di spessore ridotto (circa 3 cm), essenziali per rispettare le quote imposte dal progetto architettonico, soprattutto nelle aree dove l’altezza delle soglie imponeva vincoli stringenti.
Grazie al filetto Hi-Low, tipico di tutti i connettori Tecnaria, l'installazione a secco si è rivelata particolarmente agevole: è sufficiente un preforo di 8 mm e l'utilizzo di un avvitatore a impulsi, che la stessa azienda offre a noleggio. Tecnaria ha fornito anche punte da trapano a quattro taglienti, in grado di perforare con facilità calcestruzzi di alta resistenza e capaci di operare in presenza di ferri d’armatura esistenti, facilitando ulteriormente il lavoro di rinforzo.
Il dimensionamento dell'intervento è stato eseguito tramite un software di calcolo, disponibile gratuitamente sul sito dell’azienda. Questo strumento, oggi giunto alla versione 6.1.0, incorpora i valori di resistenza dei connettori certificati CE, semplificando notevolmente il lavoro dei progettisti.
Grazie a soluzioni tecnologiche avanzate, è possibile preservare e valorizzare edifici di grande valore storico e architettonico, garantendo loro una nuova vita nel rispetto delle moderne esigenze di sicurezza.
Pubblicato su Specializzata 281 - Ottobre 2024
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