Successo per la IV edizione di Seismic Academy

Tenutosi il 27 ottobre a Milano, il Convegno Nazionale organizzato da Hilti ha riscosso un’ampia partecipazione sensibilizzata alla tematica della prevenzione antisismica.
Nella cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, si è svolta giovedì 27 ottobre la IV edizione del Convegno Nazionale Seismic Academy, organizzata da Hilti Italia per dibattere sulla prevenzione e sul rischio sismico in Italia, argomento più che mai di forte attualità dopo i recenti episodi sismici che hanno colpito l’Italia Centrale.

La IV Edizione si è aperta con il benvenuto ai presenti del Direttore Generale di Hilti Italia Joaquim Sardà che, dopo aver effettuato una breve panoramica sul Gruppo Hilti, sulla mission e sui valori aziendali, ha ricordato l’importante anniversario della nascita del gruppo con i 75 anni di grande successo ed esperienza nel settore dell’edilizia. Sardà ha evidenziato la vicinanza e la particolare sensibilità di Hilti al tema del rischio e della prevenzione sismica così in Italia come negli altri Paesi del Mondo, e come grazie all’attività di ricerca che svolge costantemente, riesca a fornire un piccolo ma grande contributo per rendere le costruzioni più sicure e più resistenti agli eventi sismici. 

A seguire, a rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, partner di Hilti per il Convegno, è intervenuto l’Ingegner Bruno Finzi che ha messo in luce come in Italia più della metà delle 35 milioni di abitazioni siano state costruite dal dopoguerra in poi e come pertanto sia necessario intervenire su costruzioni realizzate con materiali spesso non adeguati a supportare azioni sismiche. Ha inoltre sottolineato l’importanza di intervenire sul patrimonio costruito per adeguare e migliorare la risposta delle strutture alla sollecitazione sismica, al fine di limitare rischi di crolli e cedimenti.Sempre a rappresentanza delle partnership di Hilti, di notevole interesse l’intervento di Alessandro De Felice, Presidente di ANRA – Associazione Nazionale dei Risk Manager – che dopo una breve introduzione dell’Associazione ha focalizzato l’attenzione dei presenti sulla valutazione e sull’importanza di realizzare azioni di controllo volte a mitigare il rischio, affinché la volatilità stimata sui risultati aziendali possa essere il più possibile contenuta. 

Dal forte spessore accademico, il Seminario ha visto la presenza di numerosi docenti di Università italiane impegnate nella ricerca e nella assicurazione del rischio. Il primo accademico a salire sul palco di Seismic Academy è stato il Prof. Luigi Pastorelli, docente all’Università Tor Vergata di Roma, che ha dato una definizione di evento catastrofale e di come le normative e le riassicurazioni assumano sempre di più un ruolo di importanza di fronte a questi eventi. Il Prof. Pastorelli ha concluso l’intervento affermando che i suddetti indici di sinistralità trasferiscono il rischio sul mercato finanziario.
Un grande contributo anche dal Prof. Gian Michele Calvi, docente alla IUSS di Pavia, con un intervento inerente alle tematiche della vulnerabilità e del rischio sismico in Italia. Partendo dall’analisi del rischio, il prof. Calvi ha illustrato un modello in cui si combinano l’analisi strutturale dell’edificio, l’analisi del danno atteso e l’analisi delle perdite e dei costi per arrivare ad una valutazione della performance totale di un edificio. In conclusione sono stati forniti spunti per migliorare i codici attuali e per fornire un approccio che combini la performance dell’edificio con il risparmio in termini economici.

La sessione mattutina è terminata con l’Ingegner Marco Pisciotta di Prysmian che, dopo aver introdotto la sua realtà imprenditoriale, ha presentato un caso studio realizzato dall’Azienda per uno stabilimento produttivo di cavi sottomarini presente in provincia di Napoli, territorio con elevata criticità sismica. Lo stabile è stato oggetto di attente analisi sia per quanto concerne l’area geologica in cui erano posti gli edifici, sia dal punto di vista strutturale dove vi era una carenza di manutenzione e alcune criticità per quanto riguarda il materiale della struttura stessa. Pisciotta ha infine illustrato come dall’analisi del rischio sismico si sia potuti passare alla definizione di misure di mitigazione.

Dopo la pausa, la sessione pomeridiana ha avuto inizio con il Dott. Paul Langford, Head of BU Chemicals di Hilti AG, con una panoramica sulle installazioni tipologiche di elementi non strutturali che, a seguito di un’attività sismica, possono presentare un aumento dei rischi in presenza di incendio. L’intervento ha evidenziato l’impegno di Hilti nel condurre test determinati a comprendere il comportamento dei prodotti passivi al fuoco durante le fasi dell’attività sismica, per verificarne la resistenza alla penetrazione al fumo in condizioni post terremoto.

Dal mondo accademico internazionale, il docente della Istanbul Technical University, AlperIlki, ha presentato il suo intervento dal titolo “adeguamento sismico delle strutture esistenti con test di laboratorio”, attraverso il quale sono stati esaminati degli edifici, alcuni già adeguati a livello sismico ed altri ancora da adeguare. Il Professore ha focalizzato il proprio intervento sull’indagine sperimentale sulle strutture in calcestruzzo soggette a sisma e come poter intervenire per diminuire il rischio di cedimenti.

Innovazione anche sotto l’aspetto informatico grazie all’intervento del Prof. Gabriele Novembri, docente all’Università La Sapienza di Roma, che ha focalizzato la sua presentazione sull’approccio progettuale BIM, utilizzato dalle grandi compagnie di costruzione con lo scopo di migliorare e aumentare la produttività di progettazione, gestione e realizzazione di un progetto. 

Direttamente dalla State University of New York di Buffalo e dalla IUSS di Pavia, il Prof. André Filiatrault ha sviluppato il proprio intervento incentrandolo sui componenti non strutturali antisismici e sull’utilità della progettazione BIM degli stessi. Le performance di un edificio in presenza di sollecitazioni telluriche sono da valutarsi in termini di resistenza ed in termini di fruibilità dello stesso. Studi ed analisi svolte hanno permesso di comprendere meglio l’effettivo comportamento di queste componenti ed ottimizzare la progettazione funzionale degli stessi.

Dal mondo assicurativo, un contributo importante è stato fornito dall’Ing. Luca Zeni che, dopo aver presentato l’attività di FMGlobal, compagnia assicurativa specializzata nel ramo danni industriali e commerciali da quasi 200 anni, ha concentrato l’intervenuto sulla possibilità di migliorare la vulnerabilità sismica degli impianti antincendio, senza dover supportare necessariamente costi elevati. Ha infine presentato l’FM Global Data Sheet 2-8, un sistema di protezione sismica dei sistemi antincendio che minimizza le probabilità di fuori servizio, oltre che i potenziali danni dovuti dalla presenza di acqua sulle apparecchiature.

A terminare la sessione pomeridiana di Seismic Academy la Prof. Sara Cattaneo, docente al Politecnico di Milano, che ha basato il proprio intervento sulla prequalifica di ancoranti per l’impiego in zona sismica, facendo una panoramica dell’evoluzione normativa e sottolineando l’importanza di identificare correttamente un ancorante certificato sismicamente.


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