XXXVIII Rapporto CRESME Congiunturale e Previsionale

Il 9 luglio, giorno di presentazione della 38^ “Congiunturale e Previsionale CRESME.
Il quadro economico e geo-politico internazionale è segnato da una fase critica che rende da un lato problematiche le previsioni, dall’altro più necessarie. In questa situazione il mercato delle costruzioni, che ha tempi più lenti, continua ad essere trainato in Italia dalle opere pubbliche mentre la riqualificazione conferma la dinamica negativa che colpisce in particolare alcuni segmenti della lunga filiera di mercato (distribuzione, finiture, efficientamento energetico), pur se con un impatto che si mantiene intorno ad un -10% dopo gli eccezionali picchi toccati con i superbonus. I livelli di produzione restano ancora ben più alti rispetto a quelli del 2019. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni lo scenario appare paradossalmente più chiaro, ma allo stesso tempo destinato a cambiare nel medio periodo. A livello ufficiale, i dati della contabilità nazionale non registrano nessuna flessione degli investimenti. Le opere pubbliche stanno trainando la domanda e le imprese di costruzioni sono ora impegnate in una importantissima fase realizzativa. La scadenza dei lavori del PNRR si avvicina e sono molte le attività in corso. Dopo gli 86 miliardi di euro di lavori messi in gara nel 2022 e i 92,3 del 2023, il 2024 si è chiuso con 59,5 miliardi di euro, una flessione del 35%. Ma va ricordato che prima della pandemia si mettevano in gara meno di 20 miliardi di euro di lavori all’anno. In tre anni sono stati messi in gara 238 miliardi di euro di lavori. E ancora nei primi tre mesi del 2025 sono stati messi in gara più di 28 miliardi di euro di lavori. Le opere pubbliche continueranno a tirare il mercato delle costruzioni ben oltre il 2026, anche se dopo il 2026 o, meglio il 2027, inizierà una nuova fase. Le nuove previsioni del FMI sulla crescita mondiale sono già state riviste al ribasso, la borsa americana ha perso l’11% del suo valore dall’insediamento di Trump, il solo indice S&P 500 ha perso più di 7.000 miliardi di dollari di valore in due mesi. In sostanza, in questo momento, “tutti trattengono il fiato perché non sanno quale politica sarà la legge del paese domani”. Tra il 10 aprile e il 9 luglio si misureranno gli esiti di una partita in grado di segnare una nuova fase dell’economia mondo. Il 9 luglio, giorno di presentazione della 38^ “Congiunturale e Previsionale CRESME” avremo un quadro più chiaro di cosa succederà.
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