Ampliamento dell'ospedale di Borgo Trento - Verona
Nel solo Ospedale di Borgo Trento sono ricoverati ogni anno 60.000 pazienti, ogni giorno arrivano oltre 2.000 casi ambulatoriali e la tendenza è in aumento. Per poter far fronte a questa domanda, la città di Verona ha deciso di effettuare un ampliamento dell’Ospedale Civile Maggiore (OCM) di Borgo Trento, costruito nel 1942 nel centro storico.
Niente fa più male alla salute di
essere malati“ Questo proverbio vale
oggi come un tempo, con la differenza
sostanziale che la qualità delle
prestazioni mediche negli ultimi secoli
per fortuna è migliorata sensibilmente. Il risultato è
una clinica dalle caratteristi che eccezionali:
80.000 m² di superficie di
nuova costruzione, 11 piani di altezza,
sala operatoria e reparto di terapia
intensiva realizzati secondo la più
innovativa tecnologia medica e i
reparti specialistici più disparati sotto
un unico tetto.
Le origini dell’ospedale di Verona
risalgono all’inizio del sedicesimo
secolo. All’inizio si trattava solamente
di un rifugio per poveri, mendicanti e
pellegrini e solo nella seconda metà
del diciottesimo secolo si è trasformato
nel centro di cura e assistenza che
oggi conosciamo. Lo stile architettonico
da allora si è notevolmente modificato.
Mentre prima si era soliti costruire
ospedali con una struttura a padiglioni, cioè i singoli settori specialistici erano
suddivisi in diversi edifici, gli ospedali
moderni sono costituiti da grandi edifici
compatti, nei quali anche in caso di
emer genza si ha la sicurezza di poter
raggiungere tutte le specialità della
medicina attraverso percorsi brevi.
Quando l’Impresa Bonatti di Parma
ha ricevuto l’incarico del progetto per
la realizzazione dell’edificio dal committente
Azienda Ospedaliera, gli fu
chiaro che l’ampliamento dell’ospedale avrebbe dovuto essere il più
compatto possibile, strutturato in
modo semplice e facilmente gestibile
nonostante le sue dimensioni. Il luminoso
cortile interno garantisce l’ingresso
della luce nelle camere situate
all’interno esattamente come in quelle
sul lato esterno dell’edificio. Come rivesti -
mento superiore, a seconda della funzione
della camera, erano previste
piastrelle oppure PVC. A questo riguar do
la qualità del massetto ha rivestito una
particolare importanza.
Dietro consiglio
del Geom. Claudio Porcellato, proprietario
e direttore della ditta edile
Pentaservice s.n.c. di Treviso, come
additivo è stato utilizzato Contopp®
Fibrecompound Duremit. Tale scelta è
stata fatta sulla base della rispondenza
ai requisiti, con una classe di resistenza
minima stimata di CT-C25-F5, e lo
spes sore del massetto presumibilmente
variabile da 4 a 7 cm di spessore.
Contopp® Fibrecompound Duremit con -
sente di ottenere un aumento della resistenza
fino al 100% senza dover intervenire
nuovamente sui massetti con
elevate quantità di cemento, che oltre
agli aspetti negativi di tipo economico,
comportano anche problemi qualitativi
come una pessima lavorabilità e
un’elevata tendenza alle deformazioni.
Il rapporto di miscela tra cemento e
sabbia di 1:9 in peso, è stato effettuato
in loco con sabbia 0/4, cemento
CEM II, acqua e con l’aggiunta di
Contopp® Fibrecompound Duremit.
Grazie alle sorprendenti proprietà
plastificanti è stato possibile gestire
senza problemi anche le distanze elevate
del pompaggio, talvolta di oltre 100 m.
La lisciatura finale della superficie del
massetto è stata eseguita a macchina.
L’intera posa del massetto ha avuto
luogo rapidamente e senza problemi.
Con la regolare supervisione della
produzione, secondo tecnica di utilizzo
KNOPP, è stato possibile documentare
l’invariabilità della classe di resistenza,
che nonostante il contenuto di cemento
relativamente basso è risultata comunque
di CT-C25-F5.