Consolidamento strutturale del Castello di Parella - Parella (Torino)
Il restauro del castello di Parella, parte fondamentale di un progetto imprenditoriale, si pone come il perno fondamentale su cui impostare un progetto di riqualificazione più ampio, non solo dell’edificio stesso con il suo parco e la sua vigna storica, ma anche dell’area adiacente il castello.
Il restauro del castello di Parella, è parte fondamentale di un progetto imprenditoriale che ha radici nella forte volontà di valorizzare, arricchire e far conoscere il territorio del Canavese, ricco di tradizioni e di bellezze naturali. In questo contesto il castello di Parella si pone come il perno fondamentale su cui impostare un progetto di riqualificazione
più ampio, non solo dell’edificio stesso con il suo parco e la sua vigna storica, ma anche dell’area adiacente il castello.
Il Castello, così come lo si può ammirare oggi, è un’ampia costruzione a quattro ali, disposte attorno a tre cortili: corte d’onore, cortile delle carrozze, cortile rustico ed è dotato di un ampio parco all’italiana.
Il castello, concepito in pieno clima rinascimentale, perde le sue originarie funzioni belliche per impreziosirsi ed abbellirsi. Il complesso edilizio, attualmente oggetto di lavori, risultava essere in grave stato di degrado e parziale abbandono.
Gli edifici risultano affetti da alcune carenze strutturali sia dal punto di vista statico, sia dal punto di vista sismico (per cui ovviamente non era stata progettato), quest’ultimo aspetto è importante in quanto è prevista in alcuni spazi l’affollamento delle sale (contrariamente al precedente uso dell’immobile prevalentemente di tipo residenziale)
L’intervento
La necessità di intervenire è nata da un accurato rilievo dello stato di degrado del manufatto, che presentava diversi episodi di dissesto. Il criterio comune a tutte le scelte progettuali è stato quello di effettuare interventi puntuali sala per sala, riconducibili al principio del minimo intervento nel rispetto della storia dell’edificio, conservando non solo i materiali originali ma soprattutto senza mutare il comportamento strutturale originario seppur rendendo riconoscibili “a posteriori” le aree oggetto di intervento (garantendo comunque un significativo miglioramento nei confronti del comportamento sotto le azioni sia verticali sia orizzontali).
Il progetto prevede vari tipi di intervento tra cui:
• realizzazione di cordolature estradossali (larghezza variabile) con il sistema FRCM X Mesh c10, previa realizzazione di “piste” di regolarizzazione con malta pozzolanica Rurewall R/Z. Il rinforzo è previsto anche all’estradosso degli arconi principali (sempre con sistema X Mesh c10) e per la realizzazione è stato previsto lo smontaggio dei frenelli esistenti in laterizio (non più ammorsati ai setti murari della navata principale) che verranno poi successivamente ricostruiti recuperando i laterizi originali e realizzando un migliore ammorsamento nelle pareti a loro perpendicolari.
• realizzazione di cordolatura FRCM con il sistema Ruredil XMesh c10 e complementare cordolatura alle imposte delle volte / archi con malta pozzolanica fibrorinforzata Rurewall PVA-TX coadiuvata da una serie di “fiorettature” di collegamento imposta arco-piedritti con fiocchi in carbonio Ruredil X-joint inghisati con malta pozzolanica di inghisaggio Ruredil X-joint Inject;
• iniezioni con boiacca pozzolanica Rurewall B1 per i maschi murari affetti da carenze nei confronti dei carichi verticali in conseguenza alla presenza dei vuoti nei medesimi;
• realizzazione di “controarchi” estradossali con malta pozzolanica Rurewall PVA-TX in alcune sale dove è previsto un sensibile aumento dei carichi accidentali rispetto alle condizioni originarie di utilizzo, tale sistema ha permesso di evitare invasivi interventi di “chiodature” sulle volte esistenti, ciò grazie alla elevata duttilità post frattura del prodotto in oggetto. La scelta delle malte e del sistema composito di rinforzo Ruredil, è stata effettuata tenendo presente l’esigenza di garantire, oltre alle necessarie prestazioni meccaniche-di resistenza, la necessaria durabilità dell’intervento al variare delle condizioni climatiche nonché la necessaria e continua traspirabilità delle zone oggetto di intervento al fine di garantire la conservazione dell’apparato decorativo sottostante senza pregiudicarne la fruibilità negli anni a venire.
Il Castello, così come lo si può ammirare oggi, è un’ampia costruzione a quattro ali, disposte attorno a tre cortili: corte d’onore, cortile delle carrozze, cortile rustico ed è dotato di un ampio parco all’italiana.
Il castello, concepito in pieno clima rinascimentale, perde le sue originarie funzioni belliche per impreziosirsi ed abbellirsi. Il complesso edilizio, attualmente oggetto di lavori, risultava essere in grave stato di degrado e parziale abbandono.
Gli edifici risultano affetti da alcune carenze strutturali sia dal punto di vista statico, sia dal punto di vista sismico (per cui ovviamente non era stata progettato), quest’ultimo aspetto è importante in quanto è prevista in alcuni spazi l’affollamento delle sale (contrariamente al precedente uso dell’immobile prevalentemente di tipo residenziale)
L’intervento
La necessità di intervenire è nata da un accurato rilievo dello stato di degrado del manufatto, che presentava diversi episodi di dissesto. Il criterio comune a tutte le scelte progettuali è stato quello di effettuare interventi puntuali sala per sala, riconducibili al principio del minimo intervento nel rispetto della storia dell’edificio, conservando non solo i materiali originali ma soprattutto senza mutare il comportamento strutturale originario seppur rendendo riconoscibili “a posteriori” le aree oggetto di intervento (garantendo comunque un significativo miglioramento nei confronti del comportamento sotto le azioni sia verticali sia orizzontali).
Il progetto prevede vari tipi di intervento tra cui:
• realizzazione di cordolature estradossali (larghezza variabile) con il sistema FRCM X Mesh c10, previa realizzazione di “piste” di regolarizzazione con malta pozzolanica Rurewall R/Z. Il rinforzo è previsto anche all’estradosso degli arconi principali (sempre con sistema X Mesh c10) e per la realizzazione è stato previsto lo smontaggio dei frenelli esistenti in laterizio (non più ammorsati ai setti murari della navata principale) che verranno poi successivamente ricostruiti recuperando i laterizi originali e realizzando un migliore ammorsamento nelle pareti a loro perpendicolari.
• realizzazione di cordolatura FRCM con il sistema Ruredil XMesh c10 e complementare cordolatura alle imposte delle volte / archi con malta pozzolanica fibrorinforzata Rurewall PVA-TX coadiuvata da una serie di “fiorettature” di collegamento imposta arco-piedritti con fiocchi in carbonio Ruredil X-joint inghisati con malta pozzolanica di inghisaggio Ruredil X-joint Inject;
• iniezioni con boiacca pozzolanica Rurewall B1 per i maschi murari affetti da carenze nei confronti dei carichi verticali in conseguenza alla presenza dei vuoti nei medesimi;
• realizzazione di “controarchi” estradossali con malta pozzolanica Rurewall PVA-TX in alcune sale dove è previsto un sensibile aumento dei carichi accidentali rispetto alle condizioni originarie di utilizzo, tale sistema ha permesso di evitare invasivi interventi di “chiodature” sulle volte esistenti, ciò grazie alla elevata duttilità post frattura del prodotto in oggetto. La scelta delle malte e del sistema composito di rinforzo Ruredil, è stata effettuata tenendo presente l’esigenza di garantire, oltre alle necessarie prestazioni meccaniche-di resistenza, la necessaria durabilità dell’intervento al variare delle condizioni climatiche nonché la necessaria e continua traspirabilità delle zone oggetto di intervento al fine di garantire la conservazione dell’apparato decorativo sottostante senza pregiudicarne la fruibilità negli anni a venire.