Edificio residenziale, Mazara Del Vallo

Spogliamento dell'intonaco, formazione di efflorescenze, muffe, zone umide e macchie sulle pareti sono stati risolti con l'applicazione di una membrana bugnata con rete portaintonaco che ha garantito una buona ventilazione della parete.
L’umidità nelle pareti verticali è un fenomeno molto diffuso in particolar modo al piano terra di edifici, sia antichi sia di nuova fabbricazione, soprattutto se durante la costruzione non sono stati adottati accorgimenti tali da isolare le fondazioni cosicché le porzioni di muratura risultano a contatto con il terreno. La causa principale della presenza di umidità nelle pareti verticali è infatti la risalita capillare dell’acqua contenuta nel terreno attraverso la struttura muraria, fenomeno questo che generalmente è limitato al piano terra. Altra causa è la condensazione dell’umidità interna sulla superficie della parete perimetrale dovuta alla bassa temperatura superficiale della stessa ed alla presenza di elementi costruttivi di massa elevata.
In ambedue i casi si verificano fenomeni sgradevoli quali spogliamento dell’intonaco, formazione di efflorescenze, muffe, zone umide e macchie sulle pareti.
Tutti questi fenomeni risultano naturalmente accentuati in particolari ambienti, tra i quali spicca quello costiero, a causa degli alti indici d’umidità, della notevole presenza di salsedine (sali solubili) nell’aria e dei forti venti che abitualmente caratterizzano queste aree. Mazara del Vallo, comune della provincia di Trapani che si affaccia sulle coste meridionali della Sicilia, presenta certamente tutte queste problematiche, problematiche che si ripercuotono sulla salute e sulla durata della vita degli edifici.
L’intervento necessario ad eliminare totalmente le cause di tali fenomeni è molto complesso ed il più delle volte è estremamente difficoltoso, però è possibile limitarne la manifestazione all’interno dei locali (anche all’esterno) fino quasi ad eliminare i danni da essi provocati sui materiali di finitura quali intonaci, pavimenti e rivestimenti migliorando anche le condizioni igienico sanitarie e la qualità abitativa degli ambienti.
Per ottenere questi risultati in un edificio residenziale della cittadina siciliana è stato impiegato Guttabeta® PT, una membrana in HDPE costituita da polimero prevalentemente vergine sulla quale é applicata una rete porta intonaco, accoppiata ad una rete portaintonaco termosaldata, con volume d’aria dietro le bugne di 5,5 l/m² e resistenza meccanica alla compressione non inferiore a 150 kN/m².
Questo prodotto, la cui applicazione è anche molto rapida e semplice tanto su pareti interne che esterne, permette di formare una controparete in pochissimi centimetri. Guttabeta® PT, venduto in bancali da 12 rotoli, possiede caratteristiche tecniche di prim’ordine: numero di bugne di 1.332 circa per m2, peso di circa 700 gr/m², resistenza alla pressione maggiore di 150 KN/m² circa (15 t/m²) e stabilità termica da –40 a + 80 gradi centigradi. Infine la sua classe di combustione è B2.
La flessibilità di Guttabeta® PT non crea problemi durante l’applicazione dell’intonaco, e la parete si stabilizza grazie all’indurimento dello stesso. Si tratta di un prodotto destinato alla deumidificazione dei muri garantendo una buona ventilazione della parete permettendo ad essa di respirare. Questa caratteristica è stata particolarmente importante per la scelta di questo prodotto nella costruzione dell’edificio di Mazara del Vallo.

L’applicazione
Prima di applicare Guttabeta® PT nell’edificio di Mazara del Vallo è stato necessario, come spesso avviene in questo genere di applicazioni, pulire completamente la parete in questione lasciandola totalmente “nuda”. Dopo questa prima operazione si è passati al fissaggio dei profili PT sull’angolo fra la parete ed il soffitto e tra la parete e il pavimento.
La membrana, dopo essere stata srotolata, è stata fissata dal punto di partenza con tasselli JNH40 e bottoni di fissaggio ogni 30 cm, creando una maglia 30x30 e avendo cura di stenderla con le mani in modo da non permettere la creazione di pieghe per mancanza di tensione. Successivamente è stato sovrapposto un altro rotolo per circa 20 cm, assicurandosi che le bugne coincidessero.
Utilizzando la stessa malta dell’intonaco, è avvenuto poi il fissaggio di tutti i tasselli che erano inseriti nella parete ed è stata stesa una striscia di rete adesiva portaintonaco lungo la sovrapposizione dei fogli. Infine è stato possibile preparare della malta nuova da stendere con un frettazzo (cioè non a spruzzo o a getto).
L’impiego di Guttabeta® PT ha assicurato una buona durata del nuovo intonaco, che risulta protetto da una materia plastica, ed ha permesso di applicare anche lastre di cartongesso o perline.
© Copyright 2025. Edilizia in Rete - N.ro Iscrizione ROC 5836 - Privacy policy