Ex Convento dei Tolentini - Venezia
Gli obbiettivi dell'intervento sono stati quelli di ottimizzare le prestazioni della copertura per garantire maggior sicurezza e migliorare notevolmente il comfort degli ambienti interni adibiti a biblioteca. Un progetto integrato di recupero e consolidamento che ha interessato un organismo edilizio prestigioso ma fragile come il complesso edilizio dei Tolentini a Venezia.

Sono stati impiegati i sistemi per tetti ventilati di AERtetto® nella
sistemazione della copertura del complesso dei Tolentini a Venezia, sede
dell’Università IUAV – Istituto Universitario di Architettura, una
delle facoltà più prestigiose nel panorama internazionale.
I lavori, avviati nel 2011 e conclusi nel 2013, hanno seguito un approfondito programma di riqualificazione dell’ala sud del complesso, un tempo destinata al refettorio conventuale (l’attuale aula magna) e alla biblioteca dei frati teatini (collocata nei piani superiori), famosa per il suo patrimonio culturale ed artistico. Sono stati anche sviluppati interventi di adeguamento alla sicurezza antincendio, di carattere impiantistico, energetico e di riqualificazione dell’involucro esterno, compresi il restauro e la conservazione dei serramenti per adeguarli alle prestazioni energetiche richieste.
Il complesso iter progettuale, trattandosi di un bene tutelato, è stato sviluppato in comune accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici, che ha collaborato costruttivamente con i progettisti e l’impresa e ha garantito l’assidua presenza in cantiere per verificare che tutto fosse svolto a regola d’arte.Tutti gli interventi sono stati finalizzati a migliorare sensibilmente il comfort interno degli ambienti, aula magna e biblioteca, per fornire sia spazi adeguati per la comunità scientifica, sia una risorsa preziosa per la città e per il territorio.Il progetto si proponeva di ripristinare gli spazi conventuali progettati da Vincenzo Scamozzi, sapientemente interpretati dal Prof. Daniele Calabi nel restauro portato a compimento cinquant’anni or sono, in occasione del trasferimento dell’allora Istituto Universitario di Architettura di Venezia dalla storica sede di San Trovaso ai Tolentini.Particolare attenzione è stata dedicata proprio alle sale di lettura, per le quali è stato progettato un nuovo sistema di illuminazione con luce indiretta con sensore di luminosità e sistema di controllo e regolazione puntuale su ogni singola postazione.Oggi lo IUAV ospita una delle biblioteche di architettura più complete d’Europa, con un patrimonio infinito di volumi e testi e un avanzato sistema tecnologico. Un grande luogo di collezioni librarie, di studi e di ricerche.
I lavori, avviati nel 2011 e conclusi nel 2013, hanno seguito un approfondito programma di riqualificazione dell’ala sud del complesso, un tempo destinata al refettorio conventuale (l’attuale aula magna) e alla biblioteca dei frati teatini (collocata nei piani superiori), famosa per il suo patrimonio culturale ed artistico. Sono stati anche sviluppati interventi di adeguamento alla sicurezza antincendio, di carattere impiantistico, energetico e di riqualificazione dell’involucro esterno, compresi il restauro e la conservazione dei serramenti per adeguarli alle prestazioni energetiche richieste.
Il complesso iter progettuale, trattandosi di un bene tutelato, è stato sviluppato in comune accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici, che ha collaborato costruttivamente con i progettisti e l’impresa e ha garantito l’assidua presenza in cantiere per verificare che tutto fosse svolto a regola d’arte.Tutti gli interventi sono stati finalizzati a migliorare sensibilmente il comfort interno degli ambienti, aula magna e biblioteca, per fornire sia spazi adeguati per la comunità scientifica, sia una risorsa preziosa per la città e per il territorio.Il progetto si proponeva di ripristinare gli spazi conventuali progettati da Vincenzo Scamozzi, sapientemente interpretati dal Prof. Daniele Calabi nel restauro portato a compimento cinquant’anni or sono, in occasione del trasferimento dell’allora Istituto Universitario di Architettura di Venezia dalla storica sede di San Trovaso ai Tolentini.Particolare attenzione è stata dedicata proprio alle sale di lettura, per le quali è stato progettato un nuovo sistema di illuminazione con luce indiretta con sensore di luminosità e sistema di controllo e regolazione puntuale su ogni singola postazione.Oggi lo IUAV ospita una delle biblioteche di architettura più complete d’Europa, con un patrimonio infinito di volumi e testi e un avanzato sistema tecnologico. Un grande luogo di collezioni librarie, di studi e di ricerche.
Massima
attenzione è stata dedicata alla copertura, senza dubbio uno degli
elementi cardine del progetto, composta da un tetto a 3 falde a
padiglione che si estendeva per una superficie complessiva di mq 530. Se
da un lato l’obiettivo era sicuramente quello di migliorare l’efficacia
dell’isolamento e di conseguenza il comfort degli ambienti
immediatamente sottostanti, dall’altro era necessario mantenere forme e
caratteristiche del tetto originale, così come le quote altimetriche e
gli allineamenti con gli altri edifici circostanti. Pertanto, la
revisione del pacchetto di copertura doveva tener conto dei necessari
accorgimenti per migliorare sicurezza e ventilazione, ma anche mantenere
nella sua nuova soluzione uno spessore contenuto per poter rispettare i
vincoli estetici.Un tetto così composto comportava necessariamente una
notevole dispersione termica e condizioni di comfort non ottimali per
gli ambienti direttamente sottostanti la copertura, adibiti a sale
lettura e consultazione della biblioteca.Per mantenere uno spessore
contenuto del nuovo pacchetto di copertura è stato scelto di non
realizzare un’orditura secondaria, ma di montare direttamente sulle
capriate lignee i pannelli in legno XLam di 8 cm di spessore,
perfettamente allineati grazie all’utilizzo di distanziatori che
consentissero di compensare le sensibili differenze di luce esistenti.
Barriera al vapore, isolamento in fibra di legno e membrana traspirante
ed idrorepellente sono stati posati sui pannelli, mentre per la stesura
del manto di coppi (in parte recuperati dagli elementi esistenti, in
parte nuovi) era necessario poter disporre di un sistema di fissaggio
semplice ed efficace che garantisse allo stesso tempo la perfetta
complanarità del manto, la sicurezza degli elementi e limitasse al
massimo la necessità di successivi interventi di manutenzione, comunque
complessi in una città come Venezia e per un tetto collocato a più di 20
mt d’altezza.
L’utilizzo del sistema AERcoppo® ha consentito di ottenere un’efficace ventilazione grazie all’utilizzo di un elemento di colmo appositamente studiato con elevata uscita d’aria che origina uno smaltimento ottimale e, soprattutto, l’instaurarsi di un vero “effetto camino”. Inoltre la soluzione adottata ha evitato innanzitutto di aggiungere peso ulteriore a una struttura solida, ma con le caratteristiche intrinseche di un materiale con cinquecento anni di storia alle spalle e si è rivelata vincente sotto molti punti di vista. Dal punto di vista della sicurezza, la copertura ha già dato prova di tenuta agli agenti atmosferici, nonostante due inverni rigidi e con sollecitazioni atmosferiche importanti. Il progetto integrato della copertura ha consentito di mantenere un perfetto controllo della quota altimetrica, mentre per quanto riguarda l’aspetto prestazionale ha eliminato notevolmente la dispersione termica e quindi ha già permesso di risparmiare risorse, ma soprattutto ha migliorato notevolmente il comfort degli spazi sottostanti. Senza dimenticare che il sistema AERcoppo® ha consentito di recuperare e riutilizzare i coppi antichi fatti a mano ancora in buone condizioni, integrandoli con elementi nuovi in un mix equilibrato sia dal punto di vista estetico che prestazionale.
L’utilizzo del sistema AERcoppo® ha consentito di ottenere un’efficace ventilazione grazie all’utilizzo di un elemento di colmo appositamente studiato con elevata uscita d’aria che origina uno smaltimento ottimale e, soprattutto, l’instaurarsi di un vero “effetto camino”. Inoltre la soluzione adottata ha evitato innanzitutto di aggiungere peso ulteriore a una struttura solida, ma con le caratteristiche intrinseche di un materiale con cinquecento anni di storia alle spalle e si è rivelata vincente sotto molti punti di vista. Dal punto di vista della sicurezza, la copertura ha già dato prova di tenuta agli agenti atmosferici, nonostante due inverni rigidi e con sollecitazioni atmosferiche importanti. Il progetto integrato della copertura ha consentito di mantenere un perfetto controllo della quota altimetrica, mentre per quanto riguarda l’aspetto prestazionale ha eliminato notevolmente la dispersione termica e quindi ha già permesso di risparmiare risorse, ma soprattutto ha migliorato notevolmente il comfort degli spazi sottostanti. Senza dimenticare che il sistema AERcoppo® ha consentito di recuperare e riutilizzare i coppi antichi fatti a mano ancora in buone condizioni, integrandoli con elementi nuovi in un mix equilibrato sia dal punto di vista estetico che prestazionale.
- Azienda: AERTETTO
- Campo di Intervento: INVOLUCRO / COPERTURE A FALDA