Fondazione Renzo Piano, Genova

Le quattro falde della copertura sono state realizzate in legno lamellare, ridotto alla più importanti linee di forza che si appoggiano agli angoli del cavedio e dell’edificio.
Descrizione dell’intervento
Ai piedi del Renzo Piano Building Workshop, in una palazzina ottocentesca, trova ora sede la Fondazione Renzo Piano, scrigno non solo per conservare disegni, modelli, documenti dell’opera del grande Architetto, ma anche luogo d’incontro e studio attrezzato per ospitare studenti, docenti e ricercatori.
L’Habitat Legno che con Renzo Piano ha una ormai venticinquennale collaborazione, iniziata con la realizzazione del padiglione IBM per l’Expo parigina del 1984, fornendo gli archi lamellari con lamelle alternate di faggio chiaro e scuro, seguito dall’esecuzione della copertura dello stesso Studio dell’architetto a Varesina, ha realizzato ora le quattro grandi falde della copertura della Fondazione.
La pianta dell’elegante edificio prospiciente la costa ligure, oggetto di un attendo restauro conservativo, è pressoché quadrata (20x22mm) e induce ad una chiusura a padiglione, tipica dell’edilizia ligure, con pendenza assai accentuata e sezionata al colmo, per creare il cavedio di luce per il vano scala centrale.
La struttura di legno lamellare per tale copertura è essenziale, ridotta alla più importanti linee di forza e incontro alla quattro falde – le possenti diagonali – che si appoggiano agli angoli del cavedio e dell’edificio. Altri elementi strutturali orizzontali dividono con razionalità la notevole luce per l’appoggio delle doghe di abete e al contempo segnano i limiti dei locali adibiti al soggiorno, attrezzati sia per la notte, sia per il giorno, dove gli ospiti possono preparare il cibo e coltivare altri aspetti della vita comunitaria e sociale.
Le grandi falde sono interrotte in prossimità della gronda per lasciare posto a sei terrazzi che aprono il sottotetto mansardato all’affaccio sul mare, alla luce e al sole. Un tetto di legno a vista si presta appunto non solo a vivere il caldo avvolgimento del legno, bensì a vivere questa frontiera fra costruzione e cielo, se si ha la semplice avvertenza di interrompere la falda che permette di uscire dall’involucro.
La naturale presenza del legno di copertura a vista trova esaltazione proprio nell’arredo più freddo e nella scelta delle finiture, pavimenti e pareti, improntate a materiali e geometrie di tagli, come le scalette che portano ai soppalchi, quasi a contrapporsi al caldo abbraccio del legno, esaltandone la presenza.
La Fondazione Renzo Piano, fortemente voluta dall’architetto e diretta dalla figlia Lia, è una scelta carica di intenzioni per il mestiere e la cultura dei progettisti. L’architettura ha infatti bisogno, per superare e proiettarsi oltre al già detto, di riconsiderare il passato, farne tesoro, reinterpretarlo e rielaborarlo, adattandolo a quel genius loci in cui si inserisce. A questo proposito, la stessa scelta del luogo per l’importante Fondazione, suona come una dichiarazione di appartenenza, di origine, di carattere, dello stesso Renzo Piano.
  • progettista: Renzo Piano Building Workshop
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