Metropolitana di Napoli
Con i suoi 18 km scanditi da 19 fermate, la Linea 1 della metropolitana di Napoli non sarà forse fra le più lunghe, ma è una delle più belle d’Europa. Relativamente recente – l’inaugurazione della prima tratta risale al 1993 - l’ultima estensione al percorso è del 2015 e sono in costruzione altre fermate.
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La metropolitana è stata progettata con criteri moderni per quanto concerne l’accessibilità e la fruibilità da parte di un pubblico più ampio possibile, ma soprattutto con un particolare riguardo all’estetica. Le stazioni inaugurate nel corso di questo millennio sono state realizzate nell’ambito del progetto “ stazioni dell’arte”, ideato per creare una sintesi fra la funzione pratica della stazione e il suo potenziale come luogo di aggregazione gradevole e accogliente, riqualificando nel contempo le zone della città servite dalle diverse fermate.
Il progetto ha raggiunto il suo obiettivo anche grazie l’apporto di alcuni fra i nomi più prestigiosi dell’architettura contemporanea, che hanno progettato le diverse stazioni (l’elenco è alfabetico, poiché sarebbe difficile ordinarli per eccellenza): Gae Aulenti, Mario Botta, Michele Capobianco, Massimiliano Fuksas, Alessandro Mendini, Renato Miano, Domenico Orlacchio, Dominuqe Perrault , Karim Rashid, Richard Rogers, Àlvaro Siza Viera, Edoardo Souto de Moura, Benedetta Tagliabue, Oscar Tusquets Blanca. Proprio quest’ultimo ha firmato la stazione Toledo, inaugurata nel 2012 e insignita nel 2015 del premio dell’”International tunnelling association”, conferito ogni anno alla più notevole fra le opere pubbliche sotterranee di tutto il mondo, nella categoria “Uso innnovativo degli spazi”.
A rendere le stazioni attraenti e a migliorare ulteriormente l’esperienza di chi vi transita o vi sosta contribuiscono le numerose opere d’arte, realizzate da artisti di fama internazionale appositamente per questi ambienti ed esposte permanentemente in loco.
Naturalmente la ricercatezza estetica non può limitare l’efficienza di strutture che hanno comunque una fondamentale rilevanza pratica come le stazioni della metropolitana di Napoli: le soluzioni trovate hanno dovuto unire design e funzionalità.
Il controllo degli accessi
Un aspetto di grande importanza per le stazioni del trasporto pubblico è il controllo degli accessi, fondamentale per contrastare l’evasione tariffaria e garantire la sicurezza dei passeggeri e del personale; la presenza di barriere fisiche è imprescindibile per garantire una selezione degli utenti e limitare l’accesso agli aventi diritto. Nelle stazioni dell’arte è evidente come l’esigenza di controllo e sicurezza debba coesistere con la ricerca di un aspetto estetico curato e invitante. In molte stazioni per soddisfare entrambe queste esigenze sono state scelte barriere prodotte da Gunnebo, multinazionale svedese leader nel fornire soluzioni di sicurezza a valore aggiunto i cui varchi si distinguono da sempre per l’equilibrio fra tecnologia e design.
Lo staff Gunnebo ha collaborato con le aziende incaricate della realizzazione dei progetti fornendo il contributo di decenni di esperienza nelle realizzazioni mass transit. Le installazioni sono avvenute seguendo i principi base per una corretta implementazione dei meccanismi di controllo: un inserimento graduale e ampiamente preannunciato dei nuovi sistemi per consentire al pubblico di abituarsi, la scelta di sistemi adatti come capacità di transito alle esigenze delle singole stazioni e allo stesso tempo non eccessivi come dimensioni in modo da non risultare respingenti, l’installazione di varchi tali da consentire il passaggio a ogni categoria di utenti (comprese quindi le persone con difficoltà motorie), e l’adeguamento dei modelli ai livelli di sicurezza richiesti e alle caratteristiche architettoniche dei singoli punti di passaggio, reso possibile anche dall’ampia gamma di soluzioni Gunnebo disponibili.
Per fare solo un esempio, nella fermata Garibaldi sono stati scelti due tipi di varchi Gunnebo: tornelli a tripode per gli accessi e portelli automatizzati per le uscite. I tornelli sono fra i sistemi Gunnebo più collaudati, da sempre apprezzati per il design compatto che rende possibile l’inserimento di numerose barriere anche in spazi limitati, per le esigenze di manutenzione praticamente nulle che garantiscono un funzionamento costante e affidabile e per la robustezza che li rende adatti a sopportare le sollecitazioni meccaniche date dai numerosissimi passaggi giornalieri. I portelli automatizzati Pass-O-Mat, d’altro canto, consentono un rapido passaggio senza contatto e sono quindi adatti per le uscite, dove assicurano un deflusso ordinato dei passeggeri senza inopportuni rallentamenti.
Il progetto ha raggiunto il suo obiettivo anche grazie l’apporto di alcuni fra i nomi più prestigiosi dell’architettura contemporanea, che hanno progettato le diverse stazioni (l’elenco è alfabetico, poiché sarebbe difficile ordinarli per eccellenza): Gae Aulenti, Mario Botta, Michele Capobianco, Massimiliano Fuksas, Alessandro Mendini, Renato Miano, Domenico Orlacchio, Dominuqe Perrault , Karim Rashid, Richard Rogers, Àlvaro Siza Viera, Edoardo Souto de Moura, Benedetta Tagliabue, Oscar Tusquets Blanca. Proprio quest’ultimo ha firmato la stazione Toledo, inaugurata nel 2012 e insignita nel 2015 del premio dell’”International tunnelling association”, conferito ogni anno alla più notevole fra le opere pubbliche sotterranee di tutto il mondo, nella categoria “Uso innnovativo degli spazi”.
A rendere le stazioni attraenti e a migliorare ulteriormente l’esperienza di chi vi transita o vi sosta contribuiscono le numerose opere d’arte, realizzate da artisti di fama internazionale appositamente per questi ambienti ed esposte permanentemente in loco.
Naturalmente la ricercatezza estetica non può limitare l’efficienza di strutture che hanno comunque una fondamentale rilevanza pratica come le stazioni della metropolitana di Napoli: le soluzioni trovate hanno dovuto unire design e funzionalità.
Il controllo degli accessi
Un aspetto di grande importanza per le stazioni del trasporto pubblico è il controllo degli accessi, fondamentale per contrastare l’evasione tariffaria e garantire la sicurezza dei passeggeri e del personale; la presenza di barriere fisiche è imprescindibile per garantire una selezione degli utenti e limitare l’accesso agli aventi diritto. Nelle stazioni dell’arte è evidente come l’esigenza di controllo e sicurezza debba coesistere con la ricerca di un aspetto estetico curato e invitante. In molte stazioni per soddisfare entrambe queste esigenze sono state scelte barriere prodotte da Gunnebo, multinazionale svedese leader nel fornire soluzioni di sicurezza a valore aggiunto i cui varchi si distinguono da sempre per l’equilibrio fra tecnologia e design.
Lo staff Gunnebo ha collaborato con le aziende incaricate della realizzazione dei progetti fornendo il contributo di decenni di esperienza nelle realizzazioni mass transit. Le installazioni sono avvenute seguendo i principi base per una corretta implementazione dei meccanismi di controllo: un inserimento graduale e ampiamente preannunciato dei nuovi sistemi per consentire al pubblico di abituarsi, la scelta di sistemi adatti come capacità di transito alle esigenze delle singole stazioni e allo stesso tempo non eccessivi come dimensioni in modo da non risultare respingenti, l’installazione di varchi tali da consentire il passaggio a ogni categoria di utenti (comprese quindi le persone con difficoltà motorie), e l’adeguamento dei modelli ai livelli di sicurezza richiesti e alle caratteristiche architettoniche dei singoli punti di passaggio, reso possibile anche dall’ampia gamma di soluzioni Gunnebo disponibili.
Per fare solo un esempio, nella fermata Garibaldi sono stati scelti due tipi di varchi Gunnebo: tornelli a tripode per gli accessi e portelli automatizzati per le uscite. I tornelli sono fra i sistemi Gunnebo più collaudati, da sempre apprezzati per il design compatto che rende possibile l’inserimento di numerose barriere anche in spazi limitati, per le esigenze di manutenzione praticamente nulle che garantiscono un funzionamento costante e affidabile e per la robustezza che li rende adatti a sopportare le sollecitazioni meccaniche date dai numerosissimi passaggi giornalieri. I portelli automatizzati Pass-O-Mat, d’altro canto, consentono un rapido passaggio senza contatto e sono quindi adatti per le uscite, dove assicurano un deflusso ordinato dei passeggeri senza inopportuni rallentamenti.
- Azienda: GUNNEBO ITALIA