Ristrutturazione e risanamento degli intonaci di un palazzo storico a Ceggia
L’edificio nasce come villa privata nel 1500. Ha subito un primo restauro durante il 1800 arrivando poi, nel settembre del 2022, a ricevere un secondo importante intervento che ne ha cambiato anche la destinazione d’uso trasformandolo in un centro polivalente.
All’inizio dei lavori il palazzo appariva in buono stato di conservazione strutturale, tuttavia, era evidente l’azione degli agenti atmosferici e della risalita capillare su tutti gli intonaci di facciata, nonché su quelli interni. Nel tempo muffe e fessurazioni avevano disgregato gli intonaci creando significativi distacchi e un ammaloramento generale nell’aspetto estetico del fabbricato.
L’applicatore specializzato Veneziana Coperture ha provveduto, innanzitutto, alla demolizione delle parti accessorie e alla preparazione dei supporti, proseguendo poi con l’applicazione dei sistemi specialistici Volteco.
Si è scelto perciò di intervenire ristrutturando l’edificio con un sistema risanante, che ha interessato tutti gli intonaci. Il lavoro si è sviluppato in 5 fasi principali. La prima è stata caratterizzata da un attento lavoro di rilievo, che si è focalizzato sulla precisa identificazione degli elementi architettonici e decorativi presenti sulla facciata per poterli poi ripristinare, in fase di finitura, nell’esatta posizione dove si trovavano in origine. A questo punto si è potuto eseguire l’intera demolizione degli intonaci. Una fase che ha permesso di scoprire la struttura dell’edificio, interamente costruito in mattoni, e di mettere in luce alcune possibili criticità.
La terza fase è stata molto importante. Ha preso il via con la preparazione della struttura attraverso il lavoro di pulizia e idrolavaggio combinati all’applicazione di un trattamento disinfettante anti-muffa per eliminare tutti gli organismi che fossero penetrati in profondità nella muratura e che avrebbero potuto compromettere l’adesione del nuovo sistema risanante.
La fase successiva, il ripristino, ha richiesto la più grande mole di lavoro: l’intonaco macroporoso deumidificante è stato applicato utilizzando un’intonacatrice a spruzzo, che ha permesso di velocizzare e facilitare notevolmente l’applicazione, in particolare nei piani più alti del ponteggio. La grande sfida, a questo punto, è stata applicare le malte rispettando i loro tempi di lavorazione e ripristinare correttamente gli elementi architettonici del rilievo fatto inizialmente, riportando ad esempio la zoccolatura all’altezza corretta o riproporre il motivo originale sulla cornice del marcapiano.
La quinta e ultima fase ha riguardato le finiture. Le malte grezze sono state rifinite con l’applicazione in doppia mano dell’apposito sistema rasante, studiato per essere traspirante come l’intonaco. La posa della seconda mano di rasatura ha impegnato gli applicatori nella realizzazione “a fresco” della bocciardatura realizzata con uno speciale martello detto appunto bocciarda. Questa lavorazione conferisce alle superfici, una volta maturate le malte, un aspetto simile al materiale naturale e un piacevole effetto chiaroscurale. Per la pittura, finale, anch’essa parte del sistema traspirante, è stata utilizzata una soluzione acril-silossanica la cui caratteristica principale è quella di avere un’alta permeabilità al vapore.
Durante tutte queste lavorazioni sono emerse alcune problematiche. Una di queste si è presentata immediatamente: la grande presenza di muffe sugli intonaci, in particolare nella facciata a nord. Questo fatto ha reso necessario valutare se intervenire, come poi è stato fatto, con trattamenti particolari, atti a debellare i funghi che avessero intaccato la struttura.
Un’altra criticità importante si è riscontrata in fase d’opera. Durante la demolizione degli intonaci è emerso che gli spessori degli stessi, in diversi punti, non risultavano omogenei. Questo ha costretto gli applicatori, nelle fasi successive, a dedicare più tempo per riempire le porzioni insufficienti dovendo attendere la maturazione degli strati di malta.
Altra complicazione ha riguardato la realizzazione della cornice del marcapiano, che è stata ricreata ”in opera” e non utilizzando elementi preformati. Una lavorazione impegnativa, che ha richiesto diverso tempo e la grande esperienza degli applicatori.
Le tecnologie Volteco utilizzate, sono state: Bimortar Plasterseal, malta impermeabile fibrata, caratterizzata da un’ottima resistenza e una bassissima assunzione capillare, impiegata per eseguire la zoccolatura che permette di proteggere la base degli intonaci dal contatto con massetti umidi o dal ristagno di acque piovane contro gli intonaci stessi; Calibro NHL, intonaco macroporoso deumidificante composto da calce naturale NHL, utilizzato per il ripristino di tutti gli intonaci. Essendo privo di cementi al suo interno è una tecnologia ecocompatibile e altamente performante nella sua azione traspirante. Infine, a conclusione dell’intervento di risanamento, sono stati scelti X-Lime, rasante traspirante di colore bianco, per la sua grande traspirabilità e per l’elevata versatilità nella realizzazione di finiture artistiche, e Paint Air, pittura acril-silossanica altamente permeabile al vapore e resistente agli agenti atmosferici.
L’applicatore specializzato Veneziana Coperture ha provveduto, innanzitutto, alla demolizione delle parti accessorie e alla preparazione dei supporti, proseguendo poi con l’applicazione dei sistemi specialistici Volteco.
Si è scelto perciò di intervenire ristrutturando l’edificio con un sistema risanante, che ha interessato tutti gli intonaci. Il lavoro si è sviluppato in 5 fasi principali. La prima è stata caratterizzata da un attento lavoro di rilievo, che si è focalizzato sulla precisa identificazione degli elementi architettonici e decorativi presenti sulla facciata per poterli poi ripristinare, in fase di finitura, nell’esatta posizione dove si trovavano in origine. A questo punto si è potuto eseguire l’intera demolizione degli intonaci. Una fase che ha permesso di scoprire la struttura dell’edificio, interamente costruito in mattoni, e di mettere in luce alcune possibili criticità.
La terza fase è stata molto importante. Ha preso il via con la preparazione della struttura attraverso il lavoro di pulizia e idrolavaggio combinati all’applicazione di un trattamento disinfettante anti-muffa per eliminare tutti gli organismi che fossero penetrati in profondità nella muratura e che avrebbero potuto compromettere l’adesione del nuovo sistema risanante.
La fase successiva, il ripristino, ha richiesto la più grande mole di lavoro: l’intonaco macroporoso deumidificante è stato applicato utilizzando un’intonacatrice a spruzzo, che ha permesso di velocizzare e facilitare notevolmente l’applicazione, in particolare nei piani più alti del ponteggio. La grande sfida, a questo punto, è stata applicare le malte rispettando i loro tempi di lavorazione e ripristinare correttamente gli elementi architettonici del rilievo fatto inizialmente, riportando ad esempio la zoccolatura all’altezza corretta o riproporre il motivo originale sulla cornice del marcapiano.
La quinta e ultima fase ha riguardato le finiture. Le malte grezze sono state rifinite con l’applicazione in doppia mano dell’apposito sistema rasante, studiato per essere traspirante come l’intonaco. La posa della seconda mano di rasatura ha impegnato gli applicatori nella realizzazione “a fresco” della bocciardatura realizzata con uno speciale martello detto appunto bocciarda. Questa lavorazione conferisce alle superfici, una volta maturate le malte, un aspetto simile al materiale naturale e un piacevole effetto chiaroscurale. Per la pittura, finale, anch’essa parte del sistema traspirante, è stata utilizzata una soluzione acril-silossanica la cui caratteristica principale è quella di avere un’alta permeabilità al vapore.
Durante tutte queste lavorazioni sono emerse alcune problematiche. Una di queste si è presentata immediatamente: la grande presenza di muffe sugli intonaci, in particolare nella facciata a nord. Questo fatto ha reso necessario valutare se intervenire, come poi è stato fatto, con trattamenti particolari, atti a debellare i funghi che avessero intaccato la struttura.
Un’altra criticità importante si è riscontrata in fase d’opera. Durante la demolizione degli intonaci è emerso che gli spessori degli stessi, in diversi punti, non risultavano omogenei. Questo ha costretto gli applicatori, nelle fasi successive, a dedicare più tempo per riempire le porzioni insufficienti dovendo attendere la maturazione degli strati di malta.
Altra complicazione ha riguardato la realizzazione della cornice del marcapiano, che è stata ricreata ”in opera” e non utilizzando elementi preformati. Una lavorazione impegnativa, che ha richiesto diverso tempo e la grande esperienza degli applicatori.
Le tecnologie Volteco utilizzate, sono state: Bimortar Plasterseal, malta impermeabile fibrata, caratterizzata da un’ottima resistenza e una bassissima assunzione capillare, impiegata per eseguire la zoccolatura che permette di proteggere la base degli intonaci dal contatto con massetti umidi o dal ristagno di acque piovane contro gli intonaci stessi; Calibro NHL, intonaco macroporoso deumidificante composto da calce naturale NHL, utilizzato per il ripristino di tutti gli intonaci. Essendo privo di cementi al suo interno è una tecnologia ecocompatibile e altamente performante nella sua azione traspirante. Infine, a conclusione dell’intervento di risanamento, sono stati scelti X-Lime, rasante traspirante di colore bianco, per la sua grande traspirabilità e per l’elevata versatilità nella realizzazione di finiture artistiche, e Paint Air, pittura acril-silossanica altamente permeabile al vapore e resistente agli agenti atmosferici.