Villa Marchi - Marano di Mira (Venezia)

L’intervento di restauro di una villa veneta settecentesca è stato caratterizzato dal recupero dei solai lignei originali tramite la tecnologia dei solai misti legno - calcestruzzo con connettori.

Il restauro di Villa Marchi, a Marano di Mira nei pressi di Venezia, un edificio del settecento adibito a residenza popolare assieme all'adiacente barchessa, è stato effettuato dell'ATER (ex IACP). L'intervento di recupero è stato completato da edifici di nuova edificazione, uno degli ultimi progetti dell'architetto Aldo Rossi. Particolare interesse riveste il recupero e il consolidamento dei solai lignei.
L'edificio comprende tre piani più un ampio sottotetto, ha una pianta quadrata di 250 mq di superficie. Per quanto riguarda la copertura, si sono potute recuperare solo due delle grandi travi del castello centrale, mentre le diagonali e le strutture secondarie d'abete rosso sono state sostituite perché fortemente degradate. La maggior parte delle travi dei solai sono state invece recuperate, sostituendone soltanto alcune in corrispondenza degli appoggi sui muri esterni. Particolarmente problematico appariva il recupero del solaio del primo piano, in quanto interventi successivi avevano modificato la struttura originaria e il regime statico delle travi di legno. L'altro problema da risolvere era la necessità di legare fra loro i muri perimetrali e centrali, d'esile spessore (due teste) considerata l'altezza dei piani e dell'edificio; inoltre il rilievo dello stato fessurativo evidenziava la tendenza della scatola muraria ad aprirsi per mancanza d'opportuna cerchiatura e legatura. Il solaio sottotetto doveva svolgere non solo funzione di tirantatura delle travi principali del tetto spingenti, ma anche essere di portanza, in quanto era lì prevista la localizzazione de i magazzini delle sette unità abitative.
L’intervento ha previsto l’utilizzo della tecnologia dei solai misti legno-calcestruzzo con connettori continui "Traliccio LPR". I connettori sono stati posti sopra il tavolato e il telo impermeabile e traspirante. I connettori, con la rete elettrosaldata posta nella caldana di calcestruzzo di 6 cm, oltre che rinforzo del solaio, sono diventati tiranti e cerchiatura del piano di sottotetto, mentre ai piani intermedi la cerchiatura è stata realizzata con il sistema d'ammorsatura a coda di rondine. Il sistema è previsto anche per il recupero dei solai della adiacente barchessa, anche se in questo caso le luci e le portate sono più modeste. Gli spessori complessivi dei solai rinforzati non sono stati modificati, anche per rispettare l'altezza dei davanzali delle finestre e i livelli dei pianerottoli delle scale, grazie al contenuto ingombro della soletta collaborante, di altezza 6 cm.
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