A anno dalla messa in opera, firmati 28 progetti

In attesa di conoscere la disponibilità di nuove risorse statali per la riqualificazione delle aree urbane, l’Ance fa il punto sullo stato di avanzamento del programma.
E’ trascorso quasi un anno dalla messa in opera del Piano nazionale per città previsto dall’articolo 12 del DL 83/2012 con il quale il Governo ha stanziato risorse pari a circa 318 milioni di euro ( di cui 224 iniziali suddivisi però in 5 annualità e altri 94 recuperati dal Piano di Azione e Coesione per le Zone Franche Urbane) da destinare a progetti di riqualificazione delle aree urbane con particolare riferimento a quelle degradate.
Per fare il punto sul Piano città si ritiene utile ripercorrere brevemente le tappe che ne hanno scandito le modalità di attuazione dal DL 83/2012 ad oggi.
- Le proposte dell’Ance per la valorizzazione urbana. 3 aprile 2012: Convegno Ance “Un piano per le città”.
- Il Governo recepisce in buona sostanza le proposte dell’Ance e promuove il Piano città. 11 agosto 2012: pubblicazione in GU della Legge di conversione del DL 83/2012.
- Le norme attuative. 23 agosto 2012: con grande tempismo viene pubblicato il decreto del Vice Ministro delle Infrastrutture 3 agosto 2012 che costituisce il primo passo per attivare il Piano Città. Il decreto, regola l’istituzione della Cabina di regia cui viene affidata la valutazione delle proposte dei Comuni e la procedura per la sottoscrizione dei Contratti di valorizzazione urbana.
- 5 ottobre 2012: prima scadenza entro la quale i Comuni interessati hanno individuato (trasmettendole all’ANCI che ha effettuato una prima selezione) un insieme di interventi di riqualificazione da attuare nell’ambito del proprio territorio unitamente al quadro di fattibilità finanziaria e tecnico-amministrativa degli stessi, ai possibili soggetti attuatori, alle eventuali premialità riconosciute e ai tempi di cantierabilità.
- Fase istruttoria. Ottobre 2012 – gennaio 2013: l’ANCI, terminata la prima selezione ha inoltrato le candidature ricevute alla Cabina di regia che previa verifica della disponibilità di investimenti ed apporti dei soggetti interessati, ha selezionato le proposte graduandole secondo la priorità sulla base di criteri predeterminati. Una volta selezionate le proposte ritenute idonee, la Cabina di regia ha individuato le risorse finanziarie attivabili, tenendo conto delle disponibilità ad investire formalizzate dai componenti della stessa Cabina o altri soggetti pubblici o privati. Sono stati circa 450 i progetti complessivamente inviati dai Comuni ma di questi ne sono stati selezionati solo 28 per un valore di investimenti attivabili di circa 4,4 miliardi di euro, tra fondi pubblici e privati. Nella selezione si sono privilegiate le proposte capaci di generare un maggior volume di investimenti per interventi velocemente cantierabili.
- Febbraio 2013 – giugno 2013: sottoscrizione dei contratti di valorizzazione urbana (CVU) tra MIT e Comuni per regolamentare gli impegni dei vari soggetti pubblici e privati, prevedendo anche la revoca dei finanziamenti in caso di inerzia realizzativa. L’insieme dei CVU costituisce il piano nazionale per le città.
- Agosto 2013 – settembre 2013: firma delle prime convenzioni attuative (Potenza, Matera, Eboli) con le quali sono regolati i rapporti tra MIT e singoli Comuni in relazione al finanziamento per la realizzazione degli interventi ammessi ad usufruirne. L’erogazione del finanziamento, suddiviso per singoli interventi, avverrà nelle seguenti 5 tranche: 5% alla consegna del cantiere; tre quote da 30% rispettivamente allo stato di avanzamento lavori (del 30%, del 60% e del 100%) e il restante 5% al collaudo. Tale modalità di erogazione delle risorse è stata peraltro contestata proprio dall’ANCI in una lettera aperta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nella quale si chiede quanto prima un confronto tecnico e una modifica al testo delle convenzioni anche in considerazione del ripristino dell'anticipazione per l'esecuzione delle opere pubbliche previsto dal DL n. 69/2013 (cd. Decreto del fare) e della necessità per i comuni del rispetto del patto di stabilità' con le conseguenti difficoltà a reperire le necessarie risorse.
- Agosto 2013 - Decreto Fare n. 69/2013: l’articolo 9, comma 3-bis prevede la possibilità di rifinanziare il Piano città con i fondi strutturali 2007-2013 non utilizzati. A questo fine, la norma prevede una rapida analisi e selezione da parte dei ministeri competenti dei progetti già presentati alla Cabina di Regia del Piano città.
- 5 ottobre 2013: rappresenta, in teoria, la nuova scadenza entro la quale i Comuni dovrebbero inviare alla Cabina di regia nuove candidature per accedere ai finanziamenti “disponibili” che però per il 2013 non sono stati individuati. Finora, peraltro, gli interventi selezionati hanno interessato modeste opere di riqualificazione e sono stati, quindi, ben lontani dall’intenzione iniziale del piano che voleva rappresentare una opportunità per avviare un processo di riqualificazione delle aree urbane nonché un meccanismo per moltiplicare l’investimento pubblico e rilanciare anche il settore delle costruzioni.
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