Ance: il Patto di stabilità blocca la spesa dei fondi europei

La stretta del Patto di stabilità interno imposta dalla legge di Stabilità è incompatibile con la spesa dei fondi strutturali europei e del Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex-Fas).
In occasione del convegno annuale di Ance Puglia tenutosi a Lecce l’8 novembre scorso, l’Ance ha presentato uno studio sull’incompatibilità dei vincoli di finanza pubblica stabiliti a livello nazionale con una tempestiva spesa dei fondi strutturali europei e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex-Fas).
Lo studio evidenzia in particolare l’incoerenza della stretta del Patto di stabilità interno delle Regioni, prevista dalla Legge di stabilità, con una spesa dei fondi europei e FAS 2007-2013, mettendo in evidenza che alcune regioni dovrebbero sospendere il pagamento di ogni altra spesa (stipendi ai dipendenti, Trasporto Pubblico Locale,…) anche per più di un anno per rispettare le scadenze fissate per la spesa dei fondi.
Su questa base, il documento sottolinea l’esigenza di prevedere l’esclusione del cofinanziamento nazionale dei fondi europei e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per un importo pari ad almeno 8 miliardi di euro nel biennio 2014-2015, al fine di evitare un blocco della spesa relativa al periodo 2007-2013 e di scongiurare il rischio di perdita dei finanziamenti comunitari.
Lo studio ribadisce le seguenti necessità:
- riformare strutturalmente il Patto di stabilità interno e rivedere le modalità di contabilizzazione della spesa pubblica
- dare certezza sulla destinazione alla spesa in conto capitale del miliardo di allentamento per gli enti locali nel 2014, impedendo agli enti di sfruttare l’allentamento per aumentare la spesa corrente, ed offrire prospettive di allentamento per il triennio per consentire agli enti di programmare l’aumento degli investimenti.
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