ANCE sulla manovra economica

Si è svolta il 4 novembre l’audizione dell’ANCE presso le Commissioni Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato, sui contenuti del disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”. Di seguito l'opinione sulla manovra finanziaria espressa dal Vice Presidente per l'Area Economico-fiscale-tributaria Giuliano Campana.
Giuliano Campana, che ha guidato la delegazione associativa, ha evidenziato, in premessa, come la manovra economica assuma una connotazione strategica per il futuro, data non solo dalla delicatezza della fase economica che il Paese sta ancora attraversando, ma soprattutto dalla straordinarietà dei fenomeni sismici che stiamo vivendo.

Entrando nel merito delle considerazioni ANCE sulle disposizioni contenute nel disegno di legge, ha quindi evidenziato, in tema fiscale, che appare molto positiva la proroga per 5 anni sia della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica, che per la prevenzione sismica. In particolare, è condivisibile il rafforzamento dell’agevolazione per gli interventi più incisivi, che accoglie anche le richieste associative sulla rimodulazione degli incentivi, premiando maggiormente i lavori più complessi ed aprendo così un nuovo mercato anche per le imprese più strutturate. Merita apprezzamento anche la proroga del potenziamento della detrazione per le ristrutturazioni delle abitazioni, anche se limitata al solo 2017.
Tuttavia, desta perplessità la possibilità di cedere il credito relativo ad interventi di riqualificazione energetica o di prevenzione sismica alle imprese esecutrici degli stessi. Pur consapevoli delle potenzialità espansive sul mercato e sulle attività del settore del potenziamento della detrazione sino all’85%, nell’immediato occorre scongiurare il rischio che la cessione del credito alle imprese esecutrici si traduca in una significativa contrazione della loro liquidità.

Al riguardo, ha sottolineato la disponibilità ad attivare campagne di sensibilizzazione sul tema per divulgare gli strumenti messi a disposizione. Al contempo occorre però l’impegno del Governo per garantire un recupero celere del credito ceduto. Allo stesso modo, non si può di fatto costringere le imprese esecutrici a vedersi pagate con il credito d’imposta, creando problemi di cassa che mettono in discussione la possibilità delle stesse imprese di pagare i dipendenti, i fornitori e i subappaltatori.

Il Vice presidente è, quindi, passato ad illustrare alcune proposte da tenere in debita considerazione nel corso della discussione parlamentare sul provvedimento. In particolare, ha rilevato la necessità della proroga, almeno triennale, della detrazione del 50% dell’IVA per l’acquisto di case in classe energetica elevata. Uno dei pochissimi provvedimenti che si è rivelato utile per la ripresa del settore e che premia il comportamento virtuoso di chi compra case “verdi”. Ha, quindi, individuato altre 3 misure che, sulla stessa linea, a fronte di un minimo costo per l’Erario garantiscono un importante effetto economico sul settore e su tutto l’indotto. Si tratta, nello specifico, della detassazione delle operazioni di permuta (casa vecchia a fronte di una casa nuova, sempre in classe A e B), incentivare fiscalmente queste operazioni potrebbe, infatti, innescare un circolo virtuoso di scambi immobiliari diretti a prodotti sempre più innovativi e performanti. A questo scopo, dovrebbe essere garantito un regime di tassazione agevolata all’impresa che si rendesse disponibile ad acquistare in permuta l’abitazione usata del compratore, a condizione di riqualificarla e reimmetterla sul mercato con caratteristiche energetiche completamente rinnovate.
Al contempo, è necessario incentivare veri e propri processi di riqualificazione urbana consistenti nella “sostituzione edilizia”, che implicano la demolizione e ricostruzione dell’esistente, anche con incrementi volumetrici.

Infine, per incentivare l’avvio di piani complessi di riqualificazione urbana, dovrebbe essere introdotto un regime fiscale premiale per il trasferimento di immobili a favore delle imprese che intendano utilizzarli per la realizzazione o riqualificazione di edifici ad elevati standard energetici. Nello specifico, i benefici sarebbero riconosciuti solo a condizione che, entro i successivi 5 anni, le imprese acquirenti abbiano costruito nuovi edifici o riqualificato i manufatti acquistati, con il conseguimento di una certificazione energetica in classe A o B.

Per quanto riguarda le altre misure fiscali per le imprese, in sintesi, la valutazione è positiva per quanto concerne le misure a favore della generalità delle imprese, mentre, per il settore edilizio, la proroga dei bonus fiscali non appare di per sé sufficiente.

Sugli aspetti economici, il disegno di legge contiene importanti misure per il rilancio degli investimenti pubblici e per la ricostruzione post-terremoto. Tra le misure appare particolarmente rilevante l’istituzione di un Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale e industriale del Paese.
Tale misura che, se accompagnata da una programmazione di lungo periodo, potrà dare stabilità e certezza finanziaria agli investimenti previsti. In particolare, appare apprezzabile la scelta di destinare una parte di tali risorse al piano nazionale denominato “Casa Italia”.

Occorre, però, evitare di ripetere gli errori compiuti in passato, con meccanismi di finanziamento analoghi, che hanno spesso determinato inefficienze e incertezze.
Al riguardo, la proposta ANCE è quella di prevedere un’assegnazione di risorse per finanziare le progettazioni esecutive di lavori pubblici da parte degli enti pubblici. Ciò potrebbe permettere di superare alcune delle criticità emerse dopo l’introduzione del nuovo Codice degli appalti e delle concessioni e di accelerare l’attività degli enti appaltanti.
In merito alla ricostruzione delle zone colpite dagli eventi sismici del Centro Italia, il disegno di legge prevede un finanziamento complessivo di circa 6 miliardi di euro. Al momento, però, non è possibile esprimere un giudizio in merito all’adeguatezza dell’importo stanziato rispetto a quanto necessario, anche alla luce degli ulteriori eventi sismici verificatisi negli ultimi giorni.

Con riferimento agli enti territoriali, il disegno di legge contiene varie misure di finanza pubblica in grado di favorire il rilancio degli investimenti.
Si tratta di misure importanti che l’ANCE accoglie molto favorevolmente e potranno permettere di sostenere la ripresa degli investimenti pubblici a livello territoriale nei prossimi anni, contribuendo all’attuazione concreta del progetto “Casa Italia”. Per garantire il rilancio degli investimenti, il Governo chiede agli enti territoriali di assicurare che gli interventi finanziati con questi strumenti siano aggiuntivi rispetto alla legislazione vigente. (ANCE)
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