Avviato in Italia il primo progetto Energiesprong

Per accelerare il processo di riqualificazione profonda del nostro patrimonio edilizio e di transizione energetica. Rockwool partecipa all’iniziativa.
Ė stato inaugurato nel mese di luglio a Corte Franca, in provincia di Brescia, il primo cantiere italiano realizzato con il metodo innovativo Energiesprong: qui, per riqualificare un edificio residenziale rendendolo a impatto zero, antisismico e full-electric, la maggior parte delle lavorazioni è stata effettuata off-site, preassemblando i vari elementi che solo in un secondo tempo sono stati posati in cantiere. Un processo di “industrializzazione” che rende gli interventi notevolmente più veloci e meno invasivi per chi vive all’interno delle case e che, se applicato su larga scala, potrebbe contribuire sensibilmente alla decarbonizzazione.
Tutto questo risponde perfettamente alle necessità del nostro Paese: si stima che, per centrare gli obiettivi di neutralità carbonica, entro il 2050 si dovrebbero riqualificare oltre 15 milioni di abitazioni, tenendo tra l’altro conto delle peculiarità sismiche del nostro territorio. In poche parole, per i prossimi 28 anni dovremmo riqualificare quasi una casa al minuto e quindi triplicare il numero degli interventi.
Creato in Olanda dall’omonimo movimento e destinato a rivoluzionare il mondo dell’edilizia, il metodo Energiesprong si è rapidamente diffuso anche in Francia, Regno Unito, Germania e nello stato di New York, per un totale, ad oggi, di 6mila alloggi riqualificati.

Rockwool per Energiesprong
Approdato in Italia grazie al Centro per l’innovazione no profit Edera, Energiesprong si è subito imposto come un progetto vincente per realizzare riqualificazioni profonde, antisismiche e a “energia zero”, intervenendo in tempi molto ridotti rispetto ai sistemi di costruzione convenzionali. Il debutto italiano è avvenuto a luglio a Corte Franca (BS), con un intervento di riqualificazione su un edificio residenziale costituito da 2 piani e 5 alloggi, che in pochi giorni è stato trasformato in una performante palazzina nZEB.
Rockwool ha aderito con entusiasmo al progetto perché l’iniziativa risponde perfettamente alla sua mission di soddisfare le attuali grandi sfide in materia di sostenibilità e di riduzione dell’impronta energetica, grazie a un’offerta diversificata di soluzioni. “Con Energiesprong – ha spiegato Mauto Tricotti, project sales manager dell’azienda – abbiamo avuto l’opportunità di collaborare con altri importanti partner di settore e di mettere a disposizione le nostre competenze e le nostre soluzioni innovative e performanti per l’isolamento e la protezione dal fuoco”.
I vantaggi sono molti, perché – aggiunge Tricotti - i sistemi costruttivi off-site consentono di velocizzare la spinta verso la ristrutturazione profonda, con livelli qualitativi e prestazionali elevati, ottimizzando al contempo l’uso dei materiali e i tempi di cantierizzazione e limitando l’utilizzo di ponteggi e il disagio per gli abitanti. Realizzare manufatti “complessi” off-site permette inoltre di ottimizzare la gestione dei materiali e di ridurre i rifiuti, oltre a garantire maggior sicurezza per le maestranze che lavorano in cantiere”.

Parete prefabbricata multifunzionale
Concretamente, a Corte Franca l’intervento di riqualificazione energetica è stato realizzato applicando a una nuova fondazione perimetrale esterna le nuove facciate, isolate e antisismiche, preventivamente costruite off-site con pannelli prefabbricati in legno e già provviste delle necessarie dotazioni impiantistiche. Sorprendente la velocità dell’intervento: i 18 pannelli prefabbricati che rivestono le facciate dell’edificio sono stati installati al ritmo di uno all’ora, con un tempo di installazione complessivo inferiore ad una settimana di lavoro.
Per l’isolamento della parete a cappotto, Rockwool ha fornito il pannello in lana di roccia a doppia densità Frontrock Max Plus di spessore 12cm. La particolare tecnologia a doppia densità consente di beneficiare dei vantaggi di un doppio strato di lana di roccia: uno superficiale, a densità molto elevata, che ottimizza le caratteristiche meccaniche e facilita l’applicazione della rasatura, oltre ad incrementare le prestazioni termiche ed acustiche, e uno strato inferiore, che meglio si adatta al supporto. Il pannello non subisce inoltre variazioni dimensionali o prestazionali a seconda delle diverse condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente: una caratteristica importante anche ai fini della durabilità del cappotto.
Nella scelta delle soluzioni Rockwool è stato determinante anche il requisito della sicurezza. Il punto di forza dei pannelli isolanti in lana di roccia Rockwool è infatti l’incombustibilità (Euroclasse A1): resistono infatti a temperature oltre i 1000°C e sono in grado di svolgere un’azione di contenimento delle fiamme in caso di incendio. Si tratta di un aspetto fondamentale per proteggere sia gli operatori in fase di assemblaggio, sia gli abitanti nel corso di tutta la vita utile dell’edificio.
Un altro fattore che è stato preso in considerazione è la sostenibilità: i pannelli Rockwool sono conformi ai CAM e la possibilità di riciclare la lana di roccia la rende un materiale interessante anche nell’ambito off-site, perché consente di passare a un modello più circolare, riducendo il consumo di risorse, di rifiuti e delle emissioni di carbonio.
La soluzione presentata a Corte Franca è solo il primo risultato di un percorso di innovazione, coordinato da Edera, con la partecipazione di altre 21 imprese impegnate nella realizzazione di prodotti industrializzati per una riqualificazione sempre più produttiva, veloce ed efficiente e quindi più economica e meno dipendente dagli incentivi. Rockwool continuerà a supportare un progetto che rappresenterà una delle chiavi di sviluppo per l’edilizia del futuro, con importanti ricadute anche sull’ambiente.
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