Cessioni SOA: salve solo le verifiche triennali
Definite le metodologie per la valutazione dell'esperienza pregressa dell'impresa.
Qualsiasi contratto di attestazione che comporti una valutazione dell'esperienza pregressa dell'impresa, riconducibile ad una cessione d'azienda, deve essere effettuata da parte della SOA ''a valle'' di una valutazione sulla consistenza dell'impresa cedente, da eseguirsi in ragione dei nuovi quattro indicatori previsti nel Manuale sulla qualificazione. E' quanto espresso nel Comunicato del Presidente A.N.AC. del 26 novembre u.s., con cui vengono riviste ed integrate le indicazioni contenute nel ''Manuale sulla qualificazione per l'esecuzione di lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro''.
In particolare, viene anzitutto chiarito che i nuovi indicatori si applicano ogni qualvolta venga in considerazione, dopo l'entrata in vigore del Manuale, la fattispecie ''cessione'', a prescindere dalla data o dal periodo di riferimento dei documenti afferenti la cessione medesima.
Inoltre, l'intervento del Presidente dell'Autorità fornisce ulteriori indicazioni operative con riferimento alla decorrenza delle modalità di verifica triennale delle attestazioni, successive alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Manuale citato.
Al riguardo, il comunicato precisa che la nuova disciplina della valutazione si applica in tutti i casi in cui, in sede di verifica triennale, ''si rendesse necessaria la valutazione di requisiti nuovi provenienti da cessioni di azienda o rami di azienda''; ciò dal momento che, in tali ipotesi, l'attività istruttoria effettuata dalla SOA è rivolta anche verso soggetti cessionari ''nuovi'' e, pertanto, può ritenersi assimilabile a quella svolta in sede di rinnovo o integrazione di categoria.
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